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peste falsa

La storia della peste nera? Falsata da un racconto

Una nuova ricerca promossa dall’Università di Exeter ha ipotizzato che la narrazione in merito a come la peste nera si diffuse rapidamente in Asia lungo la Via della Seta, per poi approdare in Europa e in Medio Oriente devastandola, sia frutto dell’errata interpretazione di un singolo racconto arabo medievale. Avete capito bene: ciò che ci raccontiamo su come si diffuse la peste nera e che pensiamo essere verità storica deriverebbero da un racconto in rima che di storico ha ben poco. Ma è un’ipotesi, e come tale verrà trattata nelle seguenti righe.

Novità sulla narrazione dell’epidemia di peste nera

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Crediti foto: @Università di Exeter

Secondo lo studio pubblicato da poco sul Journal of Arabic and Islamic Studies, tutto parte da un testo chiamato “maqāma”. Si tratta di un genere letterario arabo che parla di imbroglioni itineranti. Il racconto in questione, scritto dal poeta e storico Ibn al-Wardi nel 1348-49 ad Aleppo, trattava la peste come un ingannatore itinerante. Secondo il racconto, la peste, per più di 15 anni, decimò le popolazioni di Cina, India, Asia centrale e Persia. Solo successivamente arrivò nella zona del Mediterraneo.

Per qualche motivo, questo racconto di fantasia, ad un certo punto, fu scambiato per una cronaca storica veritiera. Il che portò, per secoli e secoli, generazioni di storici, sia arabi che europei, a interpretarlo come il resoconto di una testimonianza oculare che stava descrivendo il reale spostamento della pandemia.

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Crediti foto: @Università di Exeter

La narrazione di Ibn al-Wardi diede così vita alla cosiddetta “Teoria del Transito Rapido”. Secondo tale teoria, l’agente patogeno della peste si spostò di più di 4.800 km via terra nel giro di pochi anni. L’origine della pandemia era localizzato nel Kirghizistan, verso la fine degli anni Trenta del XIV secolo. Da lì poi si espanse velocemente fino a causare la devastante pandemia del 1347-1350.

Tale teoria non ha influenzato solamente gli studi storici, ma anche gli studi genetici moderni. I genetisti che si basano su tale narrazione, infatti, sostengono che la Yersinia pestis, l’agente patogeno della peste, si sia spostato dall’Asia centrale solamente verso la fine degli anni Trenta del XIV secolo. La peste sarebbe poi arrivata nella zona del Mar Nero e del Mar Mediterraneo in meno di un decennio.

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Crediti foto: @Pieter Bruegel il Vecchio, Public domain

Ma ora lo studio di Muhammed Omar, dottorando in Studi Arabi e Islamici e del professor Nahyan Fancy, storico della Medicina islamica, ha spiegato che questa errata interpretazione ha avuto origine con gli storici arabi del XV secolo. Questi hanno poi influenzato successivamente anche gli studi europei. E tutti gli studi che sostengono questa tesi della diffusione della peste nera, inevitabilmente portano a questo testo.

In pratica è come se quel racconto si trovasse al centro di una ragnatela di miti su come la peste nera si sia diffusa nella regione. Fra l’altro la narrazione derivante da questo racconto non è supportata né da altri maqāma, né da altre cronache contemporanee.

Secondo i ricercatori il testo fu scritto solamente per sottolineare il fatto che la peste si diffondeva e che ingannava le persone. Tuttavia non era mai stato un resoconto storico.