Ancora una scoperta da un sito archeologico in Turchia. Qui i ricercatori, scavando nell’antica greca di Aigai, hanno trovato un imponente tempio di Demetra, la dea dell’agricoltura e della fertilità Ma non solo: qui c’erano anche circa mille vasi per l’acqua in miniatura usati come offerte votive.
Cosa ci racconta il tempio di Demetra?

Gli scavi, guidati dal professor Yusuf Sezgin dell’Università Manisa Celal Bayar, hanno riportato alla luce un vero e proprio santuario ellenistico di circa 50 metri quadrati. Il santuario era composto da due stanze comunicanti ed era collocato vicino a delle scogliere rocciose, a circa 30 metri di distanza a ovest dall’antico teatro.
Un’iscrizione tedesca del XIX secolo aveva identificato questo spazio come un’area sacra dedicata a Demetra, una delle principali divinità della religione greca. Il ritrovamento più importante, oltre al tempio in sé, è rappresentato da circa 1.000 hydrie in miniatura. Si trattava di vasi tradizionali utilizzati per l’acqua.
In questo caso i vasi erano usati come offerte votive. L’acqua, infatti, era simbolo di abbondanza e prosperità, essendo fondamentale per l’agricoltura. Per questo motivo l’acqua era considerata molto preziosa. Probabilmente i vasi erano riempiti con acqua proveniente da sorgenti naturali, la quale poi era versata come libagione alla dea o lasciata come offerta votiva permanente.

Non è certo strano aver trovato ad Aigai un tempio dedicato a Demetra. La città, fondata nell’VIII secolo a.C., era una delle dodici città fondate dai Greci nella zona dell’Anatolia occidentale. Aigai era posizionata in un punto non adatto all’agricoltura visto che aveva pochi terreni fertili. Per questo motivo la comunità locale era particolarmente devota alla dea Demetra. In precedenza nella città gli archeologi avevano trovato altri templi, dedicati però ad Atena e Apollo. Il che indica che era un centro religioso alquanto importante.

In particolare il santuario di Demetra era situato vicino alle mura cittadine e al teatro. Dunque era facilmente accessibile ai fedeli. Inoltra la sua posizione permetteva anche di celebrare importanti processioni e cerimonie rituali che erano visibili in tutta la città.
Purtroppo il tempio avrebbe potuto raccontarci molto di più se non fosse stato danneggiato durante alcuni scavi illegali compiuti negli anni Sessanta. Per fortuna, però, almeno i vasi si sono salvati. E parecchi manufatti sono ancora sepolti, pronti per essere riportati alla luce.




