Andiamo un attimo a Topolgovrad, regione della Bulgaria dove gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria. Hanno infatti riportato alla luce la tomba di un guerriero tracio (o trace, come più vi piace, con pure la rima). La particolarità di questa tomba è che, ad oggi, è quella più ricca del Paese mai scoperta finora e risalente all’epoca ellenistica.
Un ricco corredo per il guerriero tracio

I Traci erano un popolo indoeuropeo attivo durante la prima età del Bronzo. Durante le guerre macedoni, i Traci si scontrarono contro la Repubblica Romana, salvo poi essere annessi a Roma. Anzi: finirono con il prestare spesso servizio nelle forze ausiliarie romane, nelle vesti di truppe non cittadine.
Erano abili cavalieri e si distinguevano anche nella fanteria leggera. Di solito, dopo aver terminato il loro periodo di servizio, ecco che i soldati Traci o si insediavano nelle colonie romane o ricevevano in dono dei terreni. In entrambi i casi, finivano con l’integrarsi sempre di più nella società romana.
Immaginate dunque la sorpresa dell’Accademia Bulgara delle Scienze quando, vicino alla cittadina di Kapitan Petko Voivoda, ha trovato questa tomba. Fra l’altro la sepoltura è saltata fuori durante i lavori di preparazione per la posa di nuovi cavi elettrici.

Gli scavi fatti dagli operai, infatti, hanno riportato alla luce un tumulo funerario estremamente ben conservato. Il tumulo ospitava la tomba di un guerriero di alto rango, forse addirittura di un sovrano locale.
Risalente al II secolo a.C., i resti scheletrici del guerriero tracio si trovavano accanto a quelli di un cavallo da guerra. Inoltre il defunto era accompagnato da un ricco corredo funerario. Il corredo si componeva, fra l’altro, di una corona d’argento dorato, un simbolo di comando fra i Traci, un braccialetto d’argento, un anello, una fibula elaborata e una lama curva makhaira greca con impugnatura intarsiata in oro e pietre preziose.

Non un guerriero qualsiasi, dunque. Ma se ancora non fosse chiaro quanto fosse importante l’identità di tale cavaliere, ecco che anche il suo cavallo da guerra era stato sepolto con delle decorazioni, fra cui medaglioni d’oro, d’argento e bronzo raffiguranti storie mitologiche, fra cui Ercole che lottava contro il gigante Anteo.