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Il disastroso ballo della Duchessa di Richmond

Ce ne ha parlato Thackery in Vanity Fair, Sir Walter Scott in Paul’s Letters to His Kinsfolk e anche la recente serie TV di Belgravia. Ci stiamo riferendo al disastroso ballo della Duchessa di Richmond. Che era nato con le migliori intenzioni, ma che non aveva tenuto conto di quanto Napoleone e Wellington potessero essere dannosi per eventi sociali del genere.

Il ballo della Duchessa di Richmond

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La Duchessa di Richmond decise di tenere il suo ballo il 15 giugno 1815, in una rimessa delle carrozze, vicino alla temporanea residenza a Bruxelles del Duca e della Duchessa di Richmond. Era un periodo storico particolarmente turbolento. Napoleone era appena fuggito dall’esilio all’Elba ed era tornato momentaneamente al potere in Francia. Dal canto loro gli inglesi e i prussiani, alleati contro la Francia, non avevano perso tempo e avevano già radunato le loro forze, pronti a scendere in campo.

Proprio il Duca di Richmond era al comando di una forza di riserva a Bruxelles. Sarebbe toccato a lui proteggere la città in caso di invasione da parte di Napoleone. La situazione era più che instabile, ma in questo clima di incertezza la Duchessa di Richmond pensò che fosse una buona idea dare un ballo. Così chiese il permesso al Duca di Wellington. Il quale glielo concesse volentieri, dicendole “Duchessa, potete dare il vostro ballo con la massima sicurezza, senza timore di interruzioni”. Ah, le ultime parole famose!

Così la Duchessa decise di fissare la data per il suo ballo: si sarebbe tenuto giovedì 15 giugno. Non fosse che Napoleone decise di attraversare il confine fra Francia e Belgio proprio la mattina del 15 giugno. Chissà, se avesse saputo che la Duchessa aveva organizzato un ballo proprio per quella sera avrebbe spostato l’invasione? Chi può dirlo?

Comunque sia, visto che all’epoca le comunicazioni sul campo non erano certo istantanee, ecco che il Duca di Wellington venne a sapere dell’arrivo di Napoleone solo nel pomeriggio. Ovviamente mise subito l’esercito in stato di allerta.

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A questo punto verrebbe da pensare che Wellington avrebbe annullato il ballo – lui che era uno degli ospiti d’onore. Ma Wellington decise di non annullarlo. Anzi, il comandante delle forze inglesi voleva dare alle spie e ai simpatizzanti francesi a Bruxelles l’impressione che tutto procedesse come al solito.

Così la sera del ballo, principi, ambasciatori, membri dell’aristocrazia, generi e ufficiali dell’esercito del Duca di Wellington, arrivarono al ballo. Faceva molto caldo e la rimessa delle carrozze, ora decorata con festoni d’argento e oro, presto iniziò a risplendere per la presenza dell’élite dell’alta società di Bruxelles.

La Duchessa di Richmond si era impegnata parecchio, organizzando anche una danza con le spade con Gordon Highlanders. Tuttavia l’argomento di conversazione del ballo era uno solo: i francesi stavano arrivando.

Quando il Duca finalmente arrivò, la 17enne Lady Georgiana Lennox stava ballando. Appena vide il Duca, gli si avvicinò e gli chiese se le voci in merito all’arrivo dei francesi fossero vero. E il Duca confermò, annunciando che l’esercito sarebbe partito la mattina seguente, sul presto. Ma le cose non andarono come previsto e precipitarono quando, poco prima di cena, arrivò un dispaccio per il 23enne principe d’Orange, il comandante dell’esercito belga-olandese. Gli alleati prussiani erano stati attaccati dall’esercito di Napoleone, il quale era giunto fino a Charleroi.

Convinto che l’attacco a Charleroi rappresentasse l’asse principale dell’attacco di Napoleone, ecco che Wellington ordinò al principe d’Orange e al duca di Brunswick di tornare subito al campo. Lui, invece, se la prese comoda e si fermò per la cena, all’apparenza alquanto rilassato. Tuttavia, durante la cena, arrivò un altro rapporto del principe. Wellington, sconvolto dalla velocità di avanzata di Napoleone, si ritirò nello studio del suo ospite per parlare della situazione con i suoi ufficiali. Ma solo dopo aver finito la cena, che a stomaco pieno si ragiona meglio.

Napoleone aveva attaccato da est e non da ovest. Temendo che le sue truppe non sarebbero state in grado di fermare l’avanzata di Napoleone a Quatre Bras, ecco che Wellington decise che avrebbe opposto resistenza a Waterloo.

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E il ballo? Beh, le notizie erano trapelate e ufficiali e soldati cominciarono ad andarsene uno dopo l’altro. Madri, mogli, fidanzate e aspiranti fidanzate piangevano, si abbracciavano e salutavano gli uomini che andavano a combattere. Alcuni degli ufficiali e dei soldati, per evitare di perdere tempo, non si cambiarono neanche d’abito e andarono a combattere ancora vestiti a festa, con i pantaloni al ginocchio e le scarpe da ballo ai piedi.

Il 16 giugno ebbe così luogo la battaglia di Quatre Bras. Ma Wellington fece ritirare gradualmente le sue truppe verso Waterloo. Qui giunsero poi anche i prussiani e domenica 18 giugno si combatté la Battaglia di Waterloo.

Inutile dire che il ballo della Duchessa di Richmond fu un assoluto disastro. Certo, la serata era iniziata bene, con balli, musica e un pizzico di romanticismo. Ma ben presto si trasformò in una serata di commossi e luttuosi addii. Fra l’altro, prima che Wellington travolgesse definitivamente Napoleone a Waterloo, undici degli ospiti della duchessa morirono. Fra di essi figuravano il Tenente Generale Sir Thomas Picton, il Duca di Brunswick, Lord Hay, Sir Alexander Gordon e Sir William Ponsonby.