Storia Che Passione
Foto del giorno: Nakba, catastrofe

Foto del giorno: Nakba, catastrofe

Fotografia di anonimo, campo profughi in Palestina, maggio 1948. Un anziano signore e una piccola bambina condividono lo stretto spazio di una tenda. Entrambi sono profughi, vittime di un’esodo al quale la popolazione arabo-palestinese, musulmana come cristiana, ha dovuto forzosamente sottostare, date le contingenze della guerra civile in corso e più in generale del conflitto arabo-israeliano del 1948. In storiografia, la diaspora palestinese del ’48 è nota come Nakba (in arabo النكبة‎, al-Nakba), la catastrofe.

Foto del giorno: Nakba, catastrofe

Pochissime sono le informazioni aggiuntive che accompagnano lo scatto fotografico. Non si conosce l’autore, né le data o il luogo esatto. Nessuno può dire con certezza chi sia l’anziano signore o che fine abbia fatto la bambina in primo piano. Innocente di fronte al mondo eppure obiettivo primario di un’espulsione che, come lei, ha colpito oltre 800.000 palestinesi – con stime che andrebbero riviste al rialzo.

Lo Stato d’Israele, proclamato mentre il mandato di Londra sulla Palestina cedeva il passo, s’impose con i mezzi a sua disposizione. Dunque la violenza, la coercizione, la marginalizzazione, forniti dall’esperienza di una collaborazione diretta con l’autorità coloniale britannica. La stessa fautrice di quella situazione sin dal 1917, annus horribilis in cui all’attenzione di un mondo in guerra non sfuggì la dichiarazione dell’ex premier inglese Lord Arthur James Balfour.

Nakba esodo palestinese

E anche se della fotografia non conosciamo praticamente alcun dettaglio, possiamo lo stesso vederci qualcosa di importante. Anzi, si scorge la cosa che conta di più: la sofferenza di un popolo.

Che sia chiaro, questa condizione non è il risultato di recenti politiche afferenti al concetto limpido di genocidio. Sarebbe scorretto oltre che storicamente miope affermarlo. No, perché il conflitto per la Palestina è connaturato alla nascita del sionismo mondiale. Fine XIX secolo, Theodore Herzl.

Nakba 1948 Palestina

Solo avendo saldi in mente questi concetti, si può comprendere il senso stretto della Nakba. L’evento che non a torto è traducibile in catastrofe, cataclisma, disastro. Centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che dal 15 maggio 1948 smisero di avere un tetto sulla testa, un villaggio in cui poter abitare, beni da poter gestire per provvedere alla propria di sopravvivenza. Si generò un popolo di esiliati e soprattutto una questione spinosa, alla quale ancora oggi non si riesce a dare una soluzione (se non con la forza bruta delle artiglierie).

Perché nessuno dimentichi, neppure chi, come la bambina della fotografia, sulla carta d’identità non ha gli anni per comprendere ma quelli per ricordare, beh, quelli sì.