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Foto del giorno: Milada Horáková, parlare di libertà, morire per mano del comunismo

Foto del giorno: Milada Horáková, parlare di libertà, morire per mano del comunismo

Fotografia di anonimo, Cecoslovacchia, fine anni ’40 del XX secolo. Milada Horáková tiene uno dei suoi celebri discorsi contro il regime comunista ceco. Membro di spicco del Partito Socialista Nazionale Cecoslovacco, avrà una vita ricca di avvenimenti e di azione. Doveroso ripercorrerla insieme a partire dai primi, viperini, anni della nostra protagonista odierna.

Foto del giorno: Milada Horáková, parlare di libertà, morire per mano del comunismo

Milada nasce a Praga, il giorno di Natale del 1901. La sua famiglia di estrazione medio-borghese le concede di formarsi al meglio e liberamente. La libertà diverrà appunto un suo cavallo di battaglia al punto che, ad appena 16 anni, sarà espulsa dalla sua scuola in seguito ad una manifestazione pacifista alla quale partecipò. Era il 1917, la Grande Guerra devastava l’Europa e molti, soprattutto fra gli Austro-Ungarici, non ne volevano sapere nulla di pace.

Andando avanti di altri 9 anni giungiamo al 1926, anno di lauti successi e gioie per Milada. Oltre alla laurea in giurisprudenza, in quello stesso momento la Horáková entrava a far parte del Partito Socialista. I diritti delle donne e quelli sociali in genere penetrano nel suo cuore, diventano il suo cavallo di battaglia e li difenderà, a costo della vita. L’anno seguente sposerà inoltre Bohuslav Horák, il padre della sua futura figlia.

Milada Horáková foto segnaletiaca arresto

Nel periodo dell’Anschluss da parte del Terzo Reich le cose cominceranno ad andare molto peggio per Milada e per la sua terra in generale. Nel 1940 la Gestapo la arresta e la condanna a morte. Il movimento di resistenza clandestino di cui era una delle esponenti principali perdeva un pezzo importantissimo. Ma la morte non cala la sua scure sulla testa della giovane ribelle, non era ancora la sua ora. La pena è commutata in ergastolo, nel campo di prigionia di Terezín.

Sopravvissuta alla fine del conflitto (con altri 5 anni di prigionia nelle carceri tedesche), la sua vita non andò ancora incontro alla discesa. Dopo l’occupazione tedesca iniziava il periodo comunista e Milada, donna di libertà, mal tollerò anche quello. Nel 1948 ci sarà il colpo di stato comunista e, nello stesso anno, si dimetterà polemicamente dal Parlamento. Nel 1949, rimasta eroicamente nel suo paese a lottare nonostante in molti le consigliarono di fare il contrario, arriverà di nuovo il carcere e la condanna.

Milada Horáková foto discorso

Resistendo dignitosamente a torture fisiche e mentali, non confessò mai nulla. Di fronte ai giudici disse anzi: “mentirei se dicessi che sono cambiata, non sarebbe né vero né onesto“. Il 27 giugno 1950 all’interno del cortile del carcere di Pankrác, a Praga, Milada Horáková divenne la prima donna condannata all’impiccagione, scatenando lo sdegno dell’opinione pubblica internazionale. Nata libera, cresciuta libera, non poté che morire libera. Non abbassò la testa e la tenne dritta, anche con un cappio stretto intorno al collo.