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operazione magic carpet

Foto del giorno: l’Operazione Magic Carpet

Fotografia di Edward F. Dolezal, a bordo della USS Intrepid, 1946. Nella fotografia potete vedere soldati e personale dell’esercito degli USA mentre stavano tornando in patria al termine della Seconda Guerra Mondiale trasportati da diverse navi in quella che divenne nota come l’Operazione Magic Carpet, Operazione Tappeto Magico se preferite.

L’Operazione Magic Carpet

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Crediti foto: @PhoMC Edward F. Dolezal, U.S. Navy, Public domain, via Wikimedia Commons

Dunque, in cosa consisté l’Operazione Magic Carpet? In pratica si trattava dell’operazione militare messa in atto per rimpatriare le truppe statunitensi al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Nelle foto si vedono navi stracariche di soldati felici di tornare in patria, speranzosi di potersi ricongiungere con le loro famiglie. Essi furono così felici che quando arrivavano in porto, si affollarono sui ponti delle navi compiendo anche acrobazie. Perché no?!

operazione tappeto magico
Crediti foto: @U.S. Navy, Public domain, Wikimedia Commons

L’operazione fu condotta dalla US War Shipping Administration con lo scopo di riuscire a rimpatriare più di 8 milioni di soldati americani dalla martoriata Europa, dall’Oceano Pacifico e dall’Asia. Per riuscire a trasportarli tutti, impiegarono centinaia di navi Liberty, Victory e anche svariati trasporti truppe. Inizialmente esclusero le navi della Marina dal trasporto militare europeo perché la guerra proseguiva nel Pacifico. Quindi per trasportare gli americani usarono l’esercito e la marina mercantile, con conversione di navi cargo in navi da trasporto.

Successivamente, la Marina degli USA donò a tale operazione la portaerei USS Lake Champlain e la corazzata USS Washington. Pure il transatlantico britannico RMS Queen Mary fu chiamato a trasportare le truppe americane a casa. Inoltre, mentre gli statunitensi tornavano a casa, rimpatriarono anche gli ex prigionieri di guerra dell’Asse. Considerate che fra il maggio e il settembre 1945 rimpatriarono qualcosa come 1.417.850 persone, mentre fra l’ottobre 1945 e l’aprile 1946, ne rimpatriarono altre 3.323.395. E per la fine di febbraio, si concluse la fase europea di Magic Carpet .

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Crediti foto @Public domain, via Wikimedia Commons

Nel Pacifico, invece, usarono navi da guerra, navi ospedale, corazzate, portaerei e anche trasporti d’assalto. Quando il Giappone si arrese, ecco che la Marina iniziò a rimpatriare a casa i marines. Stiparono corazzate, portaerei, cacciatorpediniere di soldati diretti a casa. Inoltre si fermarono anche a Okinawa per imbarcare le truppe della Decima Armata degli Stati Uniti.

La Marina dovette convertire in fretta e furia molte delle sue navi da guerra in navi da trasporto, creando delle specie di letti a castello con cuccette anche a cinque livelli per far star tutti. Posizionarono molti posti letto anche sui ponti degli hangar. Le ultime truppe a tornare dal Pacifico furono quelle del settembre 1946.

Ma l’Operazione Magic Carpet non coinvolse solamente navi. Usarono anche gli aerei dell’Air Transport Command dell’esercito e quelli del Naval Air Transport Service della marina, anche se ovviamente poterono trasportare via aria molti meno soldati rispetto alle navi.