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incidente mayak foto del giorno

Foto del giorno: l’incidente di Kyštym, noto anche come incidente di Mayak

Fotografia di Ecodefense, Heinrich Boell Stiftung Russia, Alla Slapovskaya, Alisa Nikulina, Riserva degli Urali orientali, 31 agosto 2007. Nella foto potete vedere uno dei cartelli di pericolo radiazioni affissi nella zona attorno alla centrale nucleare di Mayak. L’incidente di Kyštym o incidente di Mayak è stato uno dei più gravi disastri nucleari della storia, secondo solamente agli incidenti di Chernobyl e di Fukushima.

L’incidente di Mayak, un disastro nucleare di livello 6 della scala INES

incidente mayak foto del giorno
Crediti foto: @Ecodefense/Heinrich Boell Stiftung Russia/Slapovskaya/Nikulina, Attribution, via Wikimedia Commons

Dopo l’incidente nucleare di Chernobyl e l’esplosione di Fukushima, il terzo incidente nucleare più grave del mondo è quello di Kyštym (se si usa il nome della zona più colpita) o Mayak (se si usa il nome del complesso nucleare coinvolto).

Mayak era un impianto nucleare, un sito segreto costruito dall’ex Unione Sovietiva nel 1945. Prigionieri dei gulag lo edificarono e inizialmente era chiamato solamente con il nome di n° 817. Questo impianto nucleare produceva soprattutto plutonio destinato alla creazione di bombe atomiche.

L’incidente avvenne il 29 settembre 1957, ma nessuno ne seppe niente fino al 1976. Fu Zores Medvedev a denunciare il tutto in un articolo. Inoltre desecretarono molti dei documenti del disastro parecchio più tardi, nel 1990.

incidente mayak mappa
Crediti foto: @NASA, Jan Rieke (color correction, borders and labels), Public domain, via Wikimedia Commons

Ma cosa avvenne quel giorno? In realtà l’incidente di Mayak potremmo quasi considerarlo un disastro preannunciato. Sin dall’inizio il sito ebbe diversi problemi di sicurezza, accompagnati da svariati incidenti tecnici.

Il problema più importante era quello relativo allo sversamento delle acque contaminate. Inizialmente tali acque finirono in laghi e fiumi vicini, ma a causa dei problemi di inquinamento, ecco che decisero di costruire dei serbatoi di stoccaggio delle scorie.

E furono proprio questi serbatoi il fulcro dell’incidente. Il 29 settembre 1957, infatti, ci fu un guasto al sistema di raffreddamento ad acqua di una delle cisterne. Quel serbatoio conteneva qualcosa come 70-80 tonnellate di scorie nucleari liquide. Il mancato raffreddamento causò un’esplosione chimica, non nucleare della cisterna. Si parla di un’esplosione di potenza di 70-100 tonnellate di TNT.

A seguito dell’esplosione, comunque, nell’atmosfera furono rilasciati radionuclidi come il cerio-144, lo stronzio-90, il cesio-137, lo zirconio-95 e il rutenio-106. Che detto così, per chi non è del settore, vuol dire poco. Ma in numeri questo corrisponde al rilascio di una radioattività pari a 74 PBq (come paragone, ecco che il disastro di Chernobyl rilasciò un totale di radioattività di 5.300 PBq).

incidente mayak memoriale
Crediti foto: @Ecodefense/Heinrich Boell Stiftung Russia/Slapovskaya/Nikulina, Attribution, via Wikimedia Commons

Comunque sia, la contaminazione fu tale che prima di far intervenire le squadre di soccorso, aspettarono che la pioggia facesse depositare la polvere radioattiva.

L’esplosione contaminò un’arra di 23mila km2 e 273mila persone furono esposte a una dose collettiva di 2.500 sievert. 10mila persone delle zone più colpite, cioè quelle di Kyštym, Ozersk e Kasli, dovettero essere evacuate. E fino al 1992 nell’area fu proibito l’ingresso gli stranieri. Attualmente? Beh, il governo sostiene che la zona non sia pericolosa per gli esseri umani. Tuttavia in molte zone intorno a Mayak persistono livelli molto elevati di radioattività.