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Foto del giorno: l’esplosione della nave La Coubre

Fotografia di anonimo, L’Avana, Cuba, 4 marzo 1960. Nella foto potete vedere l’incidente che coinvolse nel porto dell’Avana il mercantile da guerra La Coubre. Era il 4 marzo 1960 e la nave esplose. Nessuno, ancora oggi, sa cosa sia successo veramente. Tuttavia fu proprio quanto accaduto alla nave a portare Fidel Castro, leader rivoluzionario di Cuba, a muovere accuse contro Dwight D. Eisenohower, l’allora presidente degli USA.

L’esplosione della La Coubre

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La Coubre era una nave mercantile costruita nel cantiere navale Vickers di Montreal, in Canada. In teoria faceva parte di una flotta di dieci navi ordinate nel 1946 per ricostruire la flotta mercantile francese. Come le altre tre navi gemelle, La Coubre aveva una portata di circa 6.150 tonnellate. Entrata in servizio nel 1948 per conto della compagnia di navigazione Compagnie Generale d’Armements Maritimes, nel 1951 entrò a far parte della Compagnie Generale Transatlantique.

Era il 4 marzo 1960 e il mercantile La Coubre scaricò armi, munizioni ed esplosivi acquistati dal governo di Cuba in Belgio in un molo del porto dell’Avana. All’epoca gli USA avevano imposto un embargo sulle armi a Cuba, attivo sin dal 1958, quando al governo c’era Fulgencio Batista.

Alle ore 15.10 ci fu la prima esplosione. I soccorritori accorsero subito sul posto. Arrivarono anche i rappresentati del governo cubano, come Fidel Castro ed Ernesto Guevara. Alle ore 16.00, poi, ci fu una seconda esplosione, altrettanto violenta come la prima. Questa volta anche i soccorritori rimasero coinvolti.

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Le due esplosioni spaccarono in due La Cubre. Il relitto si inclinò verso la banchina e frammenti dell’elica e dell’ancora furono lanciati a un chilometro e mezzo di distanza, atterrando nel centro della città. Le testimonianze in merito al numero delle vittime non sono certe. All’epoca la stampa parlò di almeno 200 persone ferite e dalle 75 alle 100 persone morte, fra cui probabilmente anche sei marinai francesi.

Ancora oggi nessuno sa cosa abbia causato le due esplosioni. Si pensò a un errore umano, per esempio qualcuno poteva aver fumato in una zona vietata. Ma Fidel Castro fece perquisire i lavoratori portuali cercando dei fiammiferi. Ovviamente qualcuno parò di sabotaggio visto che c’era ancora l’embargo in atto.

A seguito dell’accaduto, Castro ordinò un giorno di lutto nazionale. Dopo il corteo funebre, guidato dal governo rivoluzionario, Castro pronunciò un discorso in cui attaccò gli USA, sostenendo che fosse loro la colpa di questo atto di sabotaggio. Poi stanziò dei fondi a sostegno delle famiglie delle vittime, anche di quelle dell’equipaggio francese.

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Crediti foto: @Alberto Korda, restored by Adam Cuerden, Public domain, via la Wikimedia Commons

Proprio durante la cerimonia funebre del 5 marzo 1960, il fotografo cubano Alberto Korda scattò quello che divenne il più famoso ritratto di Guevara, intitolato Guerrillero Heroico.

Politicamente parlando, invece, la distruzione della Coubre gelò ancora di più i già tesi rapporti fra Cuba e USA. Mentre Castro accusava questi ultimi di sabotaggio, gli USA sostenevano che le accuse fossero “infondate e irresponsabili”. Ma Castro proseguì con le sue dichiarazioni e accusò la CIA del tutto.