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Foto del giorno: Gerda Taro sulle spiagge di Barcellona

Foto del giorno: Gerda Taro sulle spiagge di Barcellona

Fotografia di Gerda Taro, Barcellona, agosto 1936. Una miliziana repubblicana armata di pistola si esercita sulle spiagge di Barcellona ad un mese dallo scoppio della guerra civile spagnola. Gerda Taro, pseudonimo di Gerta Pohorylle, fotoreporter tedesca, scattò questa immagine personalmente, documentando la mobilitazione repubblicana nei primi mesi del conflitto. Lo scatto rientra tra i primissimi reportage visivi della guerra civile realizzati da una fotografa donna sul campo.

Foto del giorno: Gerda Taro sulle spiagge di Barcellona

Dopo il golpe di Francisco Franco e la caduta della Seconda Repubblica Spagnola nel luglio del 1936, il paese iberico si spaccò in due blocchi politicamente, militarmente e ideologicamente contrapposti: da una parte i repubblicani, rappresentanti del governo legittimo, sostenuti da forze liberali, socialiste, comuniste, anarchiche e volontari internazionali; dall’altra i nazionalisti, espressione della destra più conservatrice, supportata dalla Chiesa e esternamente da Italia e Germania.

La fotografia della Taro si concentra su un aspetto fondamentale del conflitto: il ruolo delle donne. Nei primi mesi della guerra, centinaia di donne si arruolarono volontariamente nelle milizie popolari repubblicane. Alcune combattevano al fronte, altre svolgevano ruoli di supporto logistico o sanitario. Soprattutto in Catalogna (Barcellona in primis), la partecipazione femminile armata fu visibilissima, anche grazie alla propaganda iconografica.

Gerda Taro miliziana repubblicana

La miliziana della fotografia è quindi una delle tante donne che imbracciarono le armi per difendere la Repubblica. L’abbigliamento, la postura decisa e l’ambientazione sulla spiaggia simboleggiano perfettamente l’immagine idealizzata della donna rivoluzionaria che la propaganda repubblicana voleva diffondere.

Gerta Pohorylle nasce in Germania nel 1911 da una famiglia ebrea polacca. Vista la deriva nazionalsocialista nel paese e la sua associazione al comunismo tedesco, fugge da Berlino per recarsi a Parigi. Qui incontra l’ungherese Endre Friedman, anch’egli ebreo, comunista, convintamente antifascista e che sopravvive al mese facendo il fotografo. Sarà proprio lui ad iniziarla alla fotografia.

Gerda Taro con Robert Capa

Il richiamo ideologico della guerra civile in Spagna li convince a partire e a prendere parte al conflitto, seppur da dietro l’obiettivo di una fotocamera. Fu in Spagna che il duo creò il personaggio di Robert Capa. Tant’è che il marchio “Capa-Taro” inizialmente fu condiviso da Gerda e da Endre. Dopo il 1937 divenne esclusivo di quest’ultimo, ma perché?

La ragione è da imputare alla precoce morte di Gerda Taro, avvenuta un anno dopo aver scattato la fotografia sulle spiagge di Barcellona. La dipartita della coraggiosissima fotoreporter fu in realtà causata da un incidente. Il 25 luglio 1937, dopo aver preso parte alla battaglia di Brunete, lei e la brigata internazionale che stava seguendo caddero vittime di un mitragliamento ravvicinato condotto dall’aviazione tedesca. Caduta dalla vettura con cui viaggiava, fu accidentalmente schiacciata da un carro armato. Esistono due versioni dell’accaduto, mai definitivamente chiarite: una vuole la morte di Gerda Taro essere causata da un corazzato tedesco sopraggiunto nel mentre. L’altra versione imputa l’incidente ad un carro repubblicano che, non vedendo la fotografa, la investì in retromarcia.

Gerda Taro tomba a Parigi

Portata d’urgenza in ospedale, non sopravvisse che poche ore. All’alba del 26 luglio 1937, a soli 26 anni, si spense Gerda Taro. Fu la prima donna reporter della storia a morire sul campo. A ricordo della sua straordinarietà, ci sono i reportage fotografici della guerra civile. Opere che cercavano di trasmettere non solo la brutalità della guerra, ma anche la dignità e la determinazione del popolo in armi, inclusi i soggetti femminili spesso ignorati dalla narrazione ufficiale.