Storia Che Passione
Foto del giorno: De André, Ghezzi e quel sequestro in Sardegna di mezzo secolo fa

Foto del giorno: De André, Ghezzi e quel sequestro in Sardegna di mezzo secolo fa

Fotografia di anonimo, Sardegna, Italia, dicembre 1979. Lo scatto ritrae Fabrizio De André e Dori Ghezzi nel momento del loro rilascio dopo il traumatico sequestro subito. Mancano pochi giorni al Natale e, contro molte speranze, i due lo trascorreranno in pace in famiglia. L’Anonima Sequestri colpiva ancora e, ancora una volta, otteneva il riscatto in cambio del rilascio degli ostaggi. Vicenda complicata in anni convulsi, proviamo a vederla assieme più da vicino.

Foto del giorno: De André, Ghezzi e quel sequestro in Sardegna di mezzo secolo fa

Se per De André e Ghezzi forse non servono parole descrittorie perché li conosciamo un po’ tutti, lo stesso non può dirsi dell’Anonima Sequestri. Detta anche Anonima sarda, si tratta di un’organizzazione criminale che, tra gli anni ’60 e gli anni ’90, in Italia sequestrò e chiese (ottenendo spesso) riscatti per persone famose di vario calibro e ambito. Il numero di persone sequestrate è elevatissimo, così come il valore in denaro ottenuto. I sequestratori dell’isola smisero di operare solo sul tramonto del vecchio millennio.

Torniamo allora al nostro casus specifico. De André, nel 1976, acquistò ben 51 ettari di proprietà nel cuore della Gallura sarda, vicino Tempio Pausania. Lontano dai clamori giornalistici e dalla vita dei lacchè che si recavano in località sarde più blasonate. Essere lontano dai rumors e dalla vita mondana però, alle volte, non è una vantaggio. Questa volta infatti non lo fu. Lo sapevano benissimo i banditi della Anonima sequestri che entrarono in azione la sera del 27 agosto 1979. Per giorni rimasero appostati nelle siepi e nei cespugli circostanti, aspettando il momento più opportuno.

De André e Ghezzi immagine articolo giornale

Nella serata di quel giorno di agosto, quando i genitori di Dori Ghezzi andarono via dall’abitazione per raggiungere la propria casa, portando fortunatamente con loro anche Luvi, figlia dei due artisti, i sequestratori entrarono in azione. In men che non si dica rapirono i due artisti che, colti alla sprovvista e spaventati non seppero reagire. Iniziavano i 4 lunghi mesi di prigionia.

Dai racconti emerge che, nei vari spostamenti cui andarono incontro, De André e Ghezzi patirono il freddo e subirono la pioggia, vivendo in ripari improvvisati e, alle volte, sotto teloni. Non furono però, almeno da quanto emerge dalle parole del cantautore ligure, maltrattati. Una frase iconica di De André passò alla storia e fu una frase di compassione e d’effetto artistico: “Ho conosciuto la vostra miseria, non la vostra ferocia“. Erano parole di compassione, più che di condanna verso i rapitori. Alla De André maniera, insomma! Il vicendevole e amorevole supporto aiutò poi la coppia a mantenersi salda psicologicamente.

De André e Ghezzi foto liberazione

Il 21 dicembre dello stesso anno, poco prima di Natale, grazie ai negoziati di Paolo De André, fratello del cantautore, e ad un cospicuo riscatto, la vicenda si risolse. I due artisti tornarono a casa, abbracciarono le famiglie e posarono per qualche foto che il mondo aspettava ormai da mesi. Non si conosce l’entità del riscatto ma quel che importava e importa tutt’ora è che non ci furono ripercussioni e sviluppi più tragici. L’Anonima Sarda piazzava un altro colpo e lo Stato usciva sconfitto, ma almeno non si versò sangue innocente!