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Erasmusstiftung: l'Europa di Erasmo

Erasmusstiftung: l’Europa di Erasmo

Erasmo nel suo testamento decise di predisporre un lascito a vantaggio dei giovani e dei poveri e a renderlo sorprendente per la società del tempo erano alcune caratteristiche. Elementi che divennero distintivi dello stesso pensiero dell’umanista, cui obbiettivo era il rinnovamento della societas christiana. L’Erassmustiftung incise più che positivamente sui destini di molti uomini e donne che poterono usufruire di un sussidio.

Erasmusstiftung: l'Europa di Erasmo

Erasmo da Rotterdam era un figlio illegittimo di un prete e aveva abbracciato la carriera ecclesiastica proprio per poter aver i mezzi per studiare. La crescita culturale gli permise di guadagnarsi una posizione eminente in tutta Europa. Condusse un’attenta strategia editoriale e curò la sua rete sociale e di corrispondenza. Erasmo si rivelò un autore prolifico e al centro delle sue opere si ritrova un profondo irenismo.

Tra ciò che gli causa più disgusto vi era infatti la guerra condotta tra cristiani in quanto quella era la viva violazione della societas Dei. Diviene naturale quindi l’abbattimento delle barriere imposte da confini politici e territoriali. Oltre l’irenismo e lo spiritualismo, centrale diviene il cosmopolitismo, evidente poi nel funzionamento della fondazione.

Erasmusstiftung, Erasmo

L’umanista dimostrò un’incredibile sensibilità verso i problemi sociali. La sua attenzione si riversò sui poveri, sulle donne e in particolare su quei giovani privi di mezzi per sostentarsi o garantirsi un avvenire. Condannava la mendicità e il vagabondaggio, in linea con i pensatori e i politici del tempo. Sarebbe necessario a tal proposito rilevare un mutamento almeno nei numeri: la crescente massa di bisognosi nel XVI secolo non era minore di quella del XV.

La questione si ritrova al centro del dibattito nel periodo rinascimentale: l’indigenza d’altronde poteva rivelarsi come un morbo. Al di là dei testi di Erasmo che si inseriscono nel dibattito esempi concreti del suo pensiero si possono ritrovare sfogliando la documentazione dell’Erasmusstiftung. L’umanista morì nel 1536 ed elesse Basilea a riparo sicuro, sua naturale capitale. Le sue ultime volontà testamentarie indicavano Bonifacio Amerbach come titolare di un grande lascito, che egli utilizzò per aiutare i bisognosi e rendere imperituro il nome di Erasmo.

Erasmusstiftung, Amerbach

La fondazione gestita da Amerbach, Froben ed Episcopius si diede uno statuto, che prevedeva come suddividere il lascito. I tre istituirono due borse, una per gli studenti e una per i poveri. L’iter per il conferimento delle borse era assai articolato, soggetto a un rigido protocollo. Era richiesto un comportamento responsabile, una condotta morigerata e pietà, inoltre sarebbe divenuto necessario tutelare la memoria erasmiana.