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Come Roma trasformò Sparta in un parco divertimenti

Quando si parla di Sparta, ci si ricorda sempre della disputa con Atene. Ma in realtà la città-stato guerriera per eccellenza, nel II secolo a.C., fu conquistata da Roma. La quale decise di attribuirle un destino assai peculiare. In pratica Roma trasformò l’orgogliosa Sparta in una sorta di parco divertimenti dove gli Spartani dovevano mettere in scena spettacoli a tema per divertire i turisti romani.

Come Sparta divenne il giocattolo di Roma

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Crediti foto: @Carole Raddato/Flickr/ CC BY-SA 2.0

Partiamo dall’inizio. Sparta, nel V secolo a.C., era all’apice del suo potere. Gli spartani erano considerati fra i guerrieri migliori e per questo erano temuti da tutta la Grecia. Tuttavia il suo declino iniziò nel 371 a.C., quando Tebe sconfisse Sparta nella battaglia di Leuttra.

Da lì Sparta iniziò a diventare l’ombra di se stessa. Nel frattempo i Romani non erano stati con le mani in mano e, nel 146 a.C., conquistarono tutta la Grecia. Ma all’epoca Sparta non era più quella di un tempo. Altro che Leonida e Termopili. Tuttavia, onde evitare di sparire per sempre nelle pieghe del tempo, ecco che Sparta decise di intraprendere una strada insolita. Ben sapendo che gli estranei apprezzavano la loro storia e tradizioni militari, ecco che gli Spartani usarono il loro glorioso passato per sopravvivere. Il tutto incoraggiati da Roma che da sempre ammirava la disciplina e l’etica dei soldati spartani.

Quello che Sparta fece fu alquanto semplice: in pratica ricreò per visitatori e turisti il suo passato leggendario, organizzando spettacoli per mostrare ai visitatori cosa Sparta era stata in passato. L’idea piacque così tanto a Roma che le stesse autorità romane investirono nelle infrastrutture per incentivare il turismo a Sparta. Per esempio, costruirono tribune pubbliche in modo che i visitatori potessero assistere a rievocazioni storiche incentrate sull’addestramento e sui rituali spartani.

Nel 195 a.C. il generale romano Tito Quinzio Flaminio obbligò Nabide, il re di Sparta, a rinunciare a tutti i territori oltre a quelli limitrofi alla città. Inoltre lo costrinse ad abbandonare il tradizionale addestramento militare. Solo che Sparta era diventata una città “libera”, non tassata. Questo l’autorizzò a riprendere alcune delle sue usanze. Che però non facevano più parte della vita quotidiana spartana, ma che divennero uno spettacolo messo in scena per i turisti.

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Crediti foto: @George E. Koronaios/ CC0

Una delle attrazioni turistiche più gettonate nella Sparta di quel periodo era la cerimonia rituale della fustigazione che si teneva presso il santuario di Artemide Orthia. In origine, tale rituale era un sacro rito di passaggio. I giovani spartani erano frustati sull’altare per dimostrare la loro resistenza e disciplina.

Tuttavia, sotto l’egida romana, tale cerimonia divenne solamente uno spettacolo pubblico con largo uso di sangue per intrattenere il popolo che amava tali rappresentazioni. In effetti, alcune prove archeologiche hanno suggerito che, intorno all’altare, costruirono una piccola struttura simile a un teatro per ospitare il pubblico.

La nomea di Sparta come attrazione turistica fu poi cementata anche dal fatto che diversi personaggi romani importanti si recarono lì in visita. Sappiamo, per esempio, che Augusto cenò in una delle mense comunali, mentre Adriano vi si recò in visita per ben due volte, ottenendo il titolo di patronomos, cioè di funzionario responsabile della conservazione delle antiche usanze.

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Crediti foto: @John Steeple Davis, Public domain

Sappiamo anche che qui costruirono un enorme teatro nel I secolo a.C., in grado di ospitare una folla notevole. Il tutto incentivato anche da alcuni scrittori come Cicerone e Seneca i quali spesso citavano Sparta, rinforzandone il fascino come luogo in cui i Romani potevano vivere la storia in prima persona. Insomma, mentre oggi andiamo in massa a visitare le città d’arte, all’epoca i Romani benestanti andavano a Sparta per assistere a queste rievocazioni storiche.

Ovviamente ciò a cui i Romani assistevano erano rituali e procedure riadattati per soddisfare le aspettative romane. In pratica la città che un tempo si vantava del suo stile di vita disciplinato e austero adesso si era ridotta a trarre profitto dall’esibire una versione di se stessa e del suo passato costruita a tavolino per soddisfare le aspettative dei turisti. Insomma, diciamo che nel corso della storia, alcune abitudini umane sono cambiate ben poco.