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Come ci sono finiti i resti di San Marco a Venezia?

Sappiamo che San Marco è uno degli apostoli più importanti della Chiesa. Autore di uno die quattro Vangeli canonici, non solo evangelizzò l’Egitto settentrionale, ma fu anche il primo vescovo di Alessandria. Proprio qui fu martirizzato, ma allora come ci finì dall’Egitto a Venezia?

Il viaggio delle spoglie di San Marco

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Crediti foto: @Jacopo Tintoretto, Gallerie dell’Accademia

Marco viaggiò parecchio insieme a Paolo e Barnaba, anche se non mancarono battibecchi con Paolo. Autore di quello che è considerato come il più antico dei Vangeli, ecco che secondo Eusebio di Cesarea, Marco apprese il Vangelo direttamente da Pietro a Roma. In seguito si recò ad Alessandria e qui divenne uno dei fondatori della chiesa della città.

Diventato vescovo, il suo successo fu tale che la comunità cristiana locale crebbe rapidamente. Questo però fece inferocire la popolazione pagana della città. Così, il 25 aprile del 68 d.C., durante le celebrazioni in onore di Serapide, divinità assai gettonata localmente, ecco che i pagani catturarono l’apostolo. Gli legarono una corda al collo e lo trascinarono lungo un terreno accidentato, infliggendogli gravi ferite.

In qualche modo Marco riuscì a sopravvivere al primo giorno di martirio, ma morì il giorno dopo a causa delle ferite. I pagani avevano deciso di bruciare il corpo di Marco, ma un temporale (ovviamente all’epoca in molti sostennero che fosse un intervento divino) spense le fiamme. Così i cristiani poterono recuperare il corpo, salvo poi seppellirlo in un luogo segreto per evitare la profanazione. Tale luogo divenne poi un luogo di culto.

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Crediti foto: @Museo delle Belle Arti, Budapest

Fin qui tutto ok, ma in qualche modo i resti di Marco ad un certo punto arrivarono a Venezia. Il fatto è che nell’Alto Medioevo era diventata comune la pratica della venerazione delle reliquie. Più le reliquie appartenevano a personaggi di spicco, più prestigio e pellegrini portavano nelle chiese e in città. E questo si traduceva con introiti maggiori per le casse di entrambe.

Così Venezia, che stava cercando di affrancarsi da Bisanzio e che ambiva a diventare un importante centro religioso di culto alla stregua di Roma, decise che doveva avere a tutti i costi le reliquie di San Marco.

La tradizione sostiene che furono due mercanti veneziani a occuparsi materialmente del recupero. Buono da Malamocco e Rustico da Torcello nell’828 d.C. andarono ad Alessandria. All’epoca la città era sotto il dominio musulmano. Il cristianesimo era in forte declino nella zona e molte chiese furono riciclate come luoghi di culto musulmani o destinate ad altri usi. E lo stesso destino poteva toccare alla tomba di San Marco.

Tuttavia i due intraprendenti mercanti, con un po’ di trattative con i custodi locali e qualche tangente, riuscirono a portarsi via le reliquie. Questo nonostante i musulmani vietassero la rimozione delle reliquie cristiane. I due tornarono a Venezia, scampando anche a diverse tempeste.

Ciò rese assai felice Giustiniano Partecipazio, il Doge di Venezia, il quale, oltre a festeggiarli, costruì anche un santuario temporaneo per le reliquie. Ma mentre Venezia festeggiava, i cristiani di Alessandria si arrabbiarono: i veneziani ammantavano il recupero delle spoglie con un manto di sacralità, sostenendo che fosse un atto pio (tralasciando di sottolineare i benefici economici e di prestigio che ne derivavano, fattori troppo volgari da esprimere a voce alta). Ma i cristiani di Alessandria consideravano l’atto alla stregua di un furto.

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Mentre i rapporti fra le due comunità diventavano sempre più tesi, ecco che Venezia decise di costruire una struttura permanente adeguata dove far riposare San Marco. La costruzione della prima versione della Basilica di San Marco iniziò nell’828 d.C. Solo che il tutto fu distrutto durante una rivolta nel 976 d.C.

La costruzione della basilica di San Marco così come la conosciamo oggi risale al 1063. Terminata nel 1094, ecco che si dice che le reliquie di San Marco, temporaneamente perse di vista durante la precedente rivolta, riapparirono miracolosamente durante la cerimonia di consacrazione della struttura. Tanto che ogni anno, ancora oggi, si celebra l’apparizione delle reliquie.

Attualmente i resti di San Marco riposano sotto l’altare maggiore della Pala d’Oro, una pala d’altare tempestata di gioielli, tanto per sottolineare quanto maestosa e opulenta sia questa cattedrale. Le reliquie sono riposte in un sarcofago di pietra e raramente sono esposte. Ogni anno, però, il 25 aprile Venezia celebra una festa in onore di San Marco, per ricordare il suo martirio.