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Cold Case in epoca medievale: la nobildonna che cospirò per uccidere un prete

Un criminologo di Cambridge ha indagato su un Cold Case di epoca medievale. In pratica ha trovato nuove prove in merito all’omicidio di un prete, tal John Forde, ucciso da una nobildonna. Il caso fa parte del Medieval Murder Maps, progetto dell’Istituto di Criminologia dell’Università di Cambridge. Si tratta di un database di morti non naturali avvenute nell’Inghilterra del XIV secolo.

Il cold Case della nobildonna e del prete

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Crediti foto: @Utente Bkwillwm/Public domain

Il professor Manuel Eisner sostiene che l’omicidio di John Forde del 1337 fu una vendetta orchestrata da una nobildonna. In pratica l’arcivescovo di Canterbury scoprì che il sacerdote era il suo amante. Forse fu proprio il prete a rivelare tutto, motivo per cui alla nobildonna fu ordinato di scontare anni di penitenza. Da qui la sua vendetta.

Una lettera dell’arcivescovo accusa l’aristocratica Ela Fitzpayne di tutta una serie di adulteri. E fra i suoi amanti figurava proprio il sacerdote John Forde. Così ordinò alla donna di intraprendere delle “passeggiate della vergogna” a piedi nudi nella cattedrale di Salisbury. Ma la donna si rifiutò, abbandonò il marito e si nascose, finendo poi scomunicata.

Un altro documento trovato da Eisner dimostra, poi, che più o meno nello stesso periodo, Ela Fitzpayne cospirò insieme al marito e a John Forde per guidare una banda di estorsori che irruppe nel priorato della chiesa, tenendo in ostaggio il bestiame.

I documenti non sono così espliciti, ma probabilmente Forde, da semplice membro della banda, ad un certo punto divenne prima l’amante della nobile e poi il suo accusatore. Infine divenne la vittima di un omicidio. In effetti, uno dei suoi assassini fu il fratello di Ela Fitzpayne.

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Crediti foto: @Circolo di Marten van Cleve, Public domain

Secondo Eisner il brutale omicidio del prete, nel tardo pomeriggio, quando la zona intorno alla cattedrale di San Paolo era piena zeppa di gente, fu un modo sia per indicare che la nobildonna non dimenticava e non perdonava, ma anche per ricordare al clero quanto fosse potente la nobiltà.

Eisner parla di un omicidio commissionato da una figura di spicco dell’aristocrazia inglese, fra l’altro pianificato a sangue freddo e messo in atto da famigliari e servitori fidati. La ricostruzione della dinamica dell’omicidio racconta che quel venerdì 3 maggio 1337, John Forde stava passeggiando per Cheapside dopo i vespri. Mentre un altro prete, Hasculph Neville, distraeva Forde facendolo chiacchierare, quattro uomini, fra cui Hugh Lovell, il fratello della nobile, attaccarono Forde. Lovell lo pugnalò alla gola, mentre gli altri all’addome.

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Crediti foto: @Francisco de Goya, Public domain

Ma la vicenda non finì qui. La giuria riuscì a risalire ai nomi di tutti gli assassini, ma non li perseguì, sostenendo di non sapere dove si trovassero. In pratica, visto che il mandante era di alto rango, chiusero un occhio. Solamente cinque anni dopo, uno dei servitori dei Fitzpayne, venne condannato. Tutti gli altri vennero comodamente ignorati.