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Carbone per il mal di stomaco? Lo usavano già gli uomini preistorici…

A quanto pare l’uso del carbone vegetale per curare i disturbi digestivi è stato sdoganato prima di quanto pensassimo. Una ricerca pubblicata da poco su PLoS ONE ha rivelato che già 5mila anni fa gli uomini preistorici utilizzavano rimedi a base di carbone per curare il mal di stomaco. Ma non solo: a quanto pare i geni della resistenza agli antibiotici esistevano millenni prima dell’avvento dei farmaci moderni.

Intrugli preistorici a base di carbone per curare il mal di pancia

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Crediti foto: @nönü / PLoS ONE

La scoperta è arrivata tramite le analisi del DNA antico nella grotta di Inonu, nella provincia turca di Zonguldak. I pratica gli scienziati hanno ricostruito 5mila anni di comunità microbiche, rivelando insospettabili pratiche sanitarie e mediche preistoriche.

Gli scavi, condotti dal 2017 nella grotta di Inonu dal team del professor Hamza Ekmen, hanno permesso di scoprire presenze continuative nella zona, dal Calcolitico all’età del Ferro. La grotta vulcanica forniva agli abitanti parecchie risorse naturali. E fra queste risorse c’erano dei giacimenti di carbone che gli abitanti preistorici usavano per scopi medicinali.

Le analisi del suolo di quattro diversi strati culturali hanno rivelato che gli uomini preistorici curavano nausea, diarrea, mal di stomaco e mal di pancia sfruttando sostanze derivate dal carbone.

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Crediti foto: @Öztürk et al., 2025/ PLoS ONE

Ma lo studio ha scoperto anche un altro dettaglio inaspettato. I ricercatori, infatti, sono riusciti a identificare i geni della resistenza agli antibiotici già millenni fa. In particolare il gente tetA è stato identificato nel 4300 a.C., il gente intl1 nel 3000 a.C. e il gene OXA-59 nel 1400 a.C.

Questi risultati supportano la tesi del “resistoma”. Secondo tale ipotesi la resistenza agli antibiotici si sarebbe evoluta naturalmente nei batteri del suolo ben prima dell’arrivo dei farmaci per l’uomo.

Secondo il dottor Ikran Ozturk, ricercatore della Facoltà di Farmacia dell’Università Zonguldak Bülent Ecevit, “la resistenza agli antibiotici non è solamente conseguenza dell’uso moderno dei farmaci, ma una caratteristica ecologica profondamente radicata”.

turchia

Il team di ricerca ha poi identificato i principali gruppi batterici presenti. Fra di essi erano presenti Acidobacteriota, Proteobacteria e Cyanobacteria. I ricercatori hanno così potuto mappare in che modo le comunità microbiche si erano evolute parallelamente alle attività umane. Per esempio, i campioni dell’età del Bronzo hanno mostrato un aumento dei Proteobacteria, maggiormente collegati all’allevamento degli animali. Invece, i campioni del Calcolitico hanno rivelato la presenza di cianobatteri, maggiormente indicativi dello sfruttamento delle risorse acquatiche.

Fra l’altro questo approccio multidisciplinare della Turchia fa parte anche dell’iniziativa “One Health”, cioè l’approccio integrato che riconosce e studia il collegamento fra la salute umana, la salute animale e la salute ambientale.