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Buffo, forse un po' bizzarro, ma simbolico: il curioso "cappello" degli imperatori cinesi

Buffo, forse un po’ bizzarro, ma simbolico: il curioso “cappello” degli imperatori cinesi

Ormai neppure si contano vestiti e accessori bizzarri indossati da sovrani e imperatori nel corso della storia. Un po’ ci siamo abituati, ma quando pensavamo di averle viste tutte, s’impone alla nostra attenzione il buffo cappello che per millenni cinse il capo degli imperatori cinesi. Questo, dalla forma rettangolare e fine, copriva gli occhi del regnante con una sorta di tendina di giada. Poco pratico? Magari sì, ma dal valore simbolico fondamentale, anzi, essenziale.

Buffo, forse un po' bizzarro, ma simbolico: il curioso "cappello" degli imperatori cinesi

Dunque, quello che ho volgarmente definito “cappello” in cinese si chiama miǎn o miǎnguān: è la corona rituale dell’imperatore, parte dell’abbigliamento cerimoniale. La “tendina” sono i liú (旒), cordicelle con file di perline – idealmente di giada – che scendono davanti al volto (e anche dietro la nuca). Nell’uso classico il Figlio del Cielo (l’imperatore, insomma) portava dodici cordoni sul davanti e dodici sul retro; ogni cordone aveva una serie di perle ordinate.

cappello statua imperatore cinese

Spesso si attribuisce l’invenzione di questo copricapo a Qin Shi Huang (221–210 a.C.). Le fonti confuciane lo mostrano già pienamente formato nell’epoca Zhou (prima dell’unificazione). L’insieme dei testi rituali pre-imperiali descrivono la gerarchia delle corone e dei numeri di “frange”, segno che la forma è pre-Qin. Il primo imperatore, semmai, la piegò al nuovo linguaggio del potere e agli esperimenti di uniformazione. Mentre la dinastia Han ne codificò nuovamente l’uso in chiave confuciana.

cappello esposizione museo

Esiste un passo celebre tramandato nel Hou Hanshu (Libro della Storia dei Tardi Han) che spiega la funzione morale degli accessori. Si legge: “gli occhi sono coperti e le orecchie tappate così il sovrano mostra che non ascolta la calunnia e non posa lo sguardo su ciò che è sconveniente“.

Dal punto di vista materiale, il miǎn è un cappello rigido con piastra piatta sopra la testa, da cui scendono i liú sul davanti e sul retro. Nei regolamenti tardo-imperiali si precisa: “davanti e dietro ciascuno dodici liú; ogni liú con dodici perle policrome di giada; tappi auricolari di seta gialla”. Il completo si riservava ai riti più importanti, non alla vita quotidiana.

cappello imperatori Cina simbolismo

Il “cappello” dell’imperatore non è un capriccio esotico, beninteso! Si tratta più di un dispositivo politico-rituale che rende visibile la dottrina del Mandato del Cielo (tiānmìng, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, ricordate?). L’imperatore governa perché il Cielo gli ha affidato l’ordine del mondo, a condizione che mantenga la virtù (e lo si vede dalla sua adesione ai riti). Se la virtù decade, il mandato può essere revocato. Ecco perché la regalità si esprime nel linguaggio del rito e dell’abito.