Fra gli dei norreni Balder di sicuro non è il più famoso. Il che è strano: era il principe per eccellenza, bello, bravo, amato da tutti, sia dagli esseri umani che dalle divinità. Eppure, in concreto, cosa ha fatto? Praticamente niente, anche perché l’unica cosa degna di nota che ha fatto è stata morire.
Balder, dio amatissimo… ma perché?

Persino la Marvel non si è scomodata a tirarlo fuori dai fumetti per metterlo nei film (sì, perché è apparso in qualche fumetto). Ma chi era costui? La mitologia norrena parla assai poco di Balder (o Baldur). E questo nonostante la storia della sua morte sia uno dei miti più importanti.
Balder era il figlio di Odino e di Frigga, fratellastro di Thor. Fra l’altro fu l’unico figlio maschio di Odino e Frigga, visto che gli altri figli di Odino, incluso Thor, furono generati da svariate gigantesse o jotun. Era il principe di Asgard per eccellenza, dio della luce, della gioia e della purezza. La mitologia norrena lo descrive come il più amato fra gli dei, anche se non ci sono prove che fosse fra gli dei onorati tramite rituali e sacrifici dai Vichinghi.
Non so perché, ma mi ricorda un po’ Goldwyn l’Aureo di Elden Ring. Tornando alla mitologia norrena, il suo nome vuol dire “audace”. Era nobile, bello e il suo corpo emanava luce. Era anche molto saggio e persino i fiori si inchinavano al suo passaggio. Tuttavia era anche un guerriero come il fratellastro Thor, anche se era di indole più pacifica e riflessiva.
Balder era anche sposato con la dea Nanna, altra divinità di cui si sa poco oltre al fatto che era la moglie di Balder. Un mito racconta che, in origine, era una donna umana, figlia del re Gevar. Balder dovette competere con il rivale umano Hodr e quando Nanna scelse quest’ultimo, ecco che Balder cadde in depressione. In qualche modo non ben chiarito, però, fece cambiare idea alla donna e la sposò. I due ebbero un figlio, Forseti, il dio norreno della giustizia. Come gli altri Asi, anche Balder viveva ad Asgard nella sala chiamata Breidablik o “ampio splendore”. Il mito sostiene che fosse il posto più bello dell’universo e che nulla di impuro potesse entrarvi.

Bello, perfetto, sbrilluccicante, simpatico, saggio, abile con le armi, adorato da tutti… ah, era anche invincibile. Questo perché Frigga, essendo dotato di poteri di preveggenza, una volta in una visione vide qualcosa che la fece preoccupare dell’incolumità del figlio. Così, per proteggerlo, partì e fece promettere a ogni cosa che esisteva che non avrebbe mai fatto male al figlio.
Il che vuol dire che l’acciaio promise di non ferirlo, il fuoco promise di non bruciarlo e la pietra promise di non schiacciarlo. Questo rese Balder invincibile. Gli altri dei erano deliziati da questa sua skill e inventarono un gioco dove lanciavano addosso al dio ogni sorta di oggetto mortale, sganasciandosi dalle risate quando questi oggetti rimbalzavano via senza fargli alcun male. Tuttavia Balder è famoso per la sua morte. Ma come morì visto che niente poteva nuocergli e visto che gli dei norreni non morivano di malattia? Ad orchestrare la morte di Balder ci pensò, neanche a dirlo, Loki. Per qualche motivo il dio dell’inganno era ossessionato dal fatto di voler scoprire a tutti i costi se Balder avesse qualche debolezza.
Maestro degli inganni e dei travestimenti, un bel giorno Loki si travestì da vecchia e riuscì a farsi ammettere nella cerchia di Frigga, guadagnandosi la sua fiducia. Probabilmente i poteri di preveggenza di Frigga non si attivavano a comando, altrimenti si sarebbe accorta dell’inganno di Loki. Questi chiese a Frigga se Balder fosse davvero invincibile. Non chiedeteci perché, ma Frigga, al posto di starsene zitta come avrebbe dovuto fare, decise che fosse una buona idea spiattellare il segreto di Balder a quella vecchina conosciuta da poco (ah, la proverbiale saggezza degli dei che se ne va in ferie quando ragioni di trama lo richiedono).
Frigga rivelò a Loki che si era dimenticata di chiedere una promessa al vischio, ma che comunque non c’era da preoccuparsi per quell’umile pianta. Ovviamente Loki colse la palla al balzo e si affrettò a creare un dardo usando un rametto di vischio. Quindi si unì agli altri dei nella successiva sezione del gioco “Vediamo se riusciamo a fare del male a Balder”. Ma non lanciò direttamente il dardo. Andò da Hodr, un dio cieco fratello di Balder e gli chiese perché mai non si unisse al gioco. Hodr gli fece notare che, essendo cieco, non sapeva dove mirare.
Così, premurosamente, Loki gli diede il dardo di vischio e gli disse che gli avrebbe detto lui dove mirare. Detto fatto: Hodr, felice di partecipare al gioco per la prima volta, lanciò il dardo. Il vischio colpì così Balder che cadde morto stecchito a terra. La morte di Balder fu uno shock per tutti gli dei. Pianti e lutti si susseguirono, ma Odino sottolineò che c’era un altro problema. Il padre degli dei non poté raccogliere l’anima di Balder per portarla nel Valhalla in quanto il dio non era morto in battaglia. L’anima di Balder era invece finita a Helheim, il regno sotterraneo governato da Hel, la figlia di Loki. E solamente lei aveva il potere di liberare l’anima del dio.
Gli Asi inviarono Hermod, dio abile nel negoziare, a Helheim. Hermod viaggiò in groppa a Sleipnir, il destriero con otto zampe di Odino. Hermod spiegò a Hel che Balder era la persona più amata del mondo e che pertanto doveva essere restituita al mondo. Per qualche motivo Hel decise che questa era un’argomentazione buona. Così disse a Hermod che avrebbe liberato l’anima di Balder se gli dei avessero dimostrato che Balder era davvero il più amato del mondo. E per farlo tutte le cose esistenti avrebbero dovuto piangere per lui.
Gli dei chiesero subito a tutti di piangere, ma incontrarono un ostacolo inaspettato. La strega Thokk, infatti, si rifiutò di versare anche solo una singola lacrima. Molto probabilmente Thokk non era niente altri che Loki travestito, il quale voleva assicurarsi che Balder se ne stesse dove era. E fu così: Balder dovette rimanere a Helheim insieme a Hel.
A questo punto agli dei non rimase altro che piangere il principe perduto. Il suo corpo fu bruciato sulla sua nave Hringhorni e la moglie Nanna morì di dolore. Anche lei fu bruciata sulla pira del marito. Ma non pensiate che sia finita qui. Perché dopo il pianto, giunse il momento della vendetta.
Prima di tutto Odino si premurò di avere un figlio di nome Vali dalla gigantessa Rindr. Odino fece in modo che Vali raggiungesse l’età adulta in un solo giorno in quanto l’unico scopo dell’esistenza di questo Vali era di uccidere Hodr. Vali uccise così il povero Hodr (tecnicamente anche lui fu una vittima di questa storia), il quale raggiunse Balder a Helheim. Il vero responsabile della morte di Balder, però, rimase impunito ancora per un po’. Ma non per sempre. Loki, infatti, continuò a vivere fra gli Asi dopo la morte di Balder. Non è ben chiaro se gli dei ci misero un po’ a capire che c’era il suo zampino dietro al tutto o se non poterono agire a causa del patto di fratellanza di sangue fra Loki e Odino.
Piano piano, però, la storia venne a galla e l’ostilità nei confronti di Loki aumentò sempre di più. Il clima divenne ancora più teso quando gli dei decisero di organizzare un banchetto, senza invitare Loki. Quest’ultimo, però, si presentò lo stesso. Gli altri dei volevano cacciarlo, visto che erano ancora arrabbiati con lui, ma Loki ricordò a Odino il patto di fratellanza e quest’ultimo dovette cedere: Loki poteva rimanere. Solo che durante la cena Loki insultò tutti, fino a quando non arrivò Thor. A questo punto non si sa se Loki fuggì via o se riuscirono a buttarlo fuori. Comunque sia, questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gli dei decisero di affrontare Loki.
Intuendo la malparata, Loki scappò da Asgard, nascondendosi in una montagna lontana. Qui costruì una casa con quattro porte in modo da poter vedere i nemici arrivare da tutte le direzioni. Durante il giorno, poi, per sicurezza Loki si trasformava in un salmone, nascondendosi sotto una cascata. Di notte, invece, sedeva accanto al fuoco, costruendo reti da pesca con cui catturava il cibo.

Ma Odino, dal suo seggio ad Asgard, poteva vedere tutto e individuò facilmente Loki. Gli dei partirono al suo inseguimento, ma Loki, avvertendone la presenza, si nascose nel fiume sotto forma di salmoni. Gli dei costruirono così una rete per pescarlo e finalmente riuscirono a catturarlo.
Poi portarono Loki in una grotta, insieme ai due figli avuti dalla moglie Sigyn. Ne trasformarono uno in lupo. Questi, perduta la ragione, uccise il fratello e scappò via. Nel frattempo gli dei usarono le viscere del figlio ucciso per legare Loki a due rocce. Presero poi un serpente velenoso e lo appesero sopra la testa di Loki, facendo sgocciolare sulla pelle del dio il veleno.
Sigyn cercò di proteggerlo come meglio poteva dal dolore causato dal veleno, raccogliendolo in una ciotola. Tuttavia, quando la ciotola si riempiva, doveva per forza di cose svuotarla e il veleno ricominciava a cadere su Loki. Il quale si contorceva dal dolore causando terremoti.
E il mito vuole che Loki riuscirà a spezzare le sue catene solamente quando ci sarà il Ragnarok, in modo che possa guidare la carica dei giganti contro gli dei. In teoria, poi, anche i morti di Helheim si uniranno alla battaglia finale. Hel salperà da Helheim con i morti indegni su barche realizzate con le unghie di mani e piedi dei defunti. E condurrà con sé anche Balder, il quale finalmente potrà ricongiungersi con gli altri Asi.
Tecnicamente parlando la morte di Balder è vista come l’evento che mette in moto gli eventi che porteranno al Ragnarok. Per quanto riguarda il perché Loki ce l’avesse tanto con Balder, potrebbe trattarsi di una sorta di ripicca. Loki ebbe tre figli con la gigantessa Angrborda: il grande lupo Fenrir, il serpente Jormungandr e la gigantessa Hel.
Quando gli Asi vennero a sapere di questa prole mostruosa, giudicandoli troppo pericolosi, fecero arrivare i tre ad Asgard. Ingannarono Fenrir, costringengolo a incatenarsi su un’isola deserta. Poi presero il serpente Jormungandr e lo gettarono nelle acque che circondano Midgard. Infine relegarono Hel negli Inferi. Dunque forse Loki volle solamente ripagare gli altri dei con la stessa moneta: l’uccisione di Balder sarebbe stato una sorta di scambio equivalente per ciò che gli dei avevano fatto ai suoi figli.