Questa intrigante scoperta arriva dal Golfo di Napoli. Qui gli archeologi hanno scoperto delle antiche terme romane ben conservate fra le rovine parzialmente sommerse di Baia sulla costa nord-occidentale del Golfo.
Le terme romane del Golfo di Napoli

Nei tempi antichi Baia era una gettonata località romana. Molti celebri nomi dell’epoca erano soliti farci una capatina. E fra di essi annoveriamo Gneo Pompeo Magno, Giulio Cesare, Gaio Mario, Lucio Licinio Lucullo, Adriano e Settimio Severo.
Il perché questi “vip” dell’epoca si recassero tutti qui è presto detto. La cittadina aveva la reputazione di essere un centro per chi amava il lusso, l’edonismo, il vizio e la bella vita. Tuttavia chi aveva costruito Baia non aveva considerato una cosa: l’attività bradisismica della zona.

Baia, infatti, sorge all’interno della zona dei Campi Flegrei, nella Penisola Cumana. Qui l’attività bradisismica ciclicamente solleva e abbassa il terreno. Il che vuol dire che, ad un certo punto, la parte più bassa della città è finita sommersa.
Un recente studio subacqueo ha permesso agli archeologi di riscoprire un edificio termale romano molto ben conservato. Tale ritrovamento potrebbe corrispondere alle celebri terme della villa di Cicerone, ampiamente descritte negli antichi testi.
La stanza calda delle terme, forse un laconicum o una sauna, è molto ben conservata. Presenta un pavimento a mosaico intatto posizionato sopra una serie di piccoli pilastri di mattoni. Si trattava di un sistema di suspensurae che consentiva all’aria calda di circolare sotto il pavimento. Inoltre il calore viaggiava lungo dei tubi a parete, garantendo alla struttura una temperatura uniforme.

Sulle pareti persistono le tracce di antichi dipinti murali, visibili, anche se frammentati. In autunno dovrebbero iniziare i restauri. Gli archeologi si concentreranno sulla pulizia e stabilizzazione del pavimento a mosaico visto che attualmente è incrostato con depositi di malta. Inoltre si cercherà di preservare anche le decorazioni delle pareti ancora visibili.




