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Villa romana immagine

Albania, scoperta Villa Romana del I-II secolo d.C. durante gli scavi per realizzare una scuola

Per l’ennesima volta, dei lavori destinati a tutt’altra finalità, si sono conclusi con una splendida scoperta archeologica. Questa volta si tratta di una Villa Romana risalente al I-II secolo d.C. Ci troviamo in Albania, più precisamente a Durazzo, o Durrës in lingua locale, porto ad ovest della capitale Tirana.

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Ad annunciare la notizia è l’Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore, che parla, senza mezzi termini, di epocale scoperta visto il suo valore storico. A far scintillare gli occhi degli archeologi è soprattutto uno splendido mosaico. Questo, per composizione articolata e bellezza, è stato definito come uno dei più rari e importanti scovati nella regione balcanica.

Si tratta di un’opera d’arte molto grande, secondo le stime concesse dallo stato dei lavori, dovrebbe misurare ben 30 metri. Presenta inoltre delle decorazioni finissime di figure geometriche e floreali. Ma di certo non bastava un mosaico per fare una villa, ad accompagnarlo c’erano numerosi altri rinvenimenti, anche questi di grande valore artistico e storico.

Villa romana scavi

Si trovavano infatti anche strutture murali, fatte con mattoni e calce colorata, ceramiche utilizzate quotidianamente, pitture murali e frammenti di colonne. Tutti questi elementi insieme spingono gli archeologi a pensare che si tratti dunque di un’antica villa romana. Secondo la datazione degli esperti dovremmo collocarla al I o al II secolo d.C.

I romani erano legati alla vicina Durazzo e, come sempre, anche alle superstizioni. Fondata con il nome di Epidamno, prese in seguito il nome di Dyrrhachion, almeno fino alle Guerre Illiriche (230-33 a.C.). Dopo di queste, per superstizione appunto, i romani decisero di cambiare nome alla città, considerato sfortunato: nacque così Dyrrachium.

Villa romana mosaico

Ma perché? Semplicemente perché Epidamno riportava alla mente la parola latina damnum, che in latino significata “sconfitta, danno”. Superstiziosi o meno, la città fu davvero fortunata, e noi lo siamo ancora di più a poter godere di tali reperti a distanza di circa 2.000 anni.