Almanacco del 31 ottobre, anno 802: Niceforo I ascese al trono imperiale romano dopo aver deposto la basilissa Irene. L’imperatrice finì vittima di una congiura di palazzo ordita dallo stesso Niceforo, che ricopriva la carica di logotheta tou genikou, ossia di “ministro delle finanze”, nominato dalla stessa Irene. Ma perché Niceforo giunse a cospirare contro colei a cui doveva il posto? Vediamolo insieme.

Nel 797 la basilissa Irene aveva fatto accecare il figlio Costantino VI e aveva cinto la corona imperiale sul capo. Ella divenne la prima donna nella storia dell’Impero Romano a governare direttamente e non come moglie o madre. Tuttavia, il suo essere donna costituiva un grosso svantaggio nel mantenimento del potere. Infatti, l’usurpazione di Irene costituì il pretesto per l’incoronazione di Carlo Magno a imperatore romano. Papa Leone III si appellò al fatto che il trono romano fosse occupato da una donna per considerarlo vacante.

Anche nello stesso Impero romano d’Oriente l’ascesa al potere di Irene aveva destato disapprovazione, soprattutto per i metodi violenti utilizzati nella scalata al potere. Ella annoverava sostenitori fra le gerarchie ecclesiastiche, nell’amministrazione pubblica e nell’esercito, ma non a sufficienza da garantirle una solida base. Pertanto, avviò una politica populista di taglio delle tasse, cosa che le garantì un immediato e vasto consenso popolare, ma che andò a compromettere la stabilità delle finanze.
Inoltre, per risolvere la disputa sorta dopo l’incoronazione di Carlo Magno, Irene, che era vedova, accettò la proposta di matrimonio avanzata dal re dei Franchi. Le trattative fra Aquisgrana e Costantinopoli aprirono dunque alla concreta possibilità di una riunificazione dell’intero mondo cristiano di allora. Ma la prospettiva di essere governati da un “barbaro” allarmò non poco l’aristocrazia romana.
A questo si aggiungevano poi le preoccupazioni circa la generosa politica fiscale di Irene, che stava dissestando le finanze statali. Pertanto, nel palazzo imperale cominciò a coagularsi un ampio gruppo di opposizione ad Irene intorno a Niceforo.

Il piano scattò il 31 ottobre 802. Approfittando della momentanea assenza dell’imperatrice dal palazzo, Niceforo e altri cortigiani lo occuparono e innalzarono il logoteta a basileus. Quindi, ordinarono l’arresto di Irene e la condannarono all’esilio sull’isola di Rodi, dove venne a mancare l’anno successivo.

 
            


