Almanacco del 28 maggio, anno 585 a.C.: infuria la battaglia di Halys, svoltasi nei pressi dell’omonimo fiume in Anatolia centrale (fiume Kızılırmak in turco). Si scontrarono sul campo di battaglia gli eserciti di Aliatte II re di Lidia, e Ciassare re di Media. L’evento ci è stato tramandato da Erodoto. Ed è proprio dalla descrizione dello storico di Alicarnasso che cogliamo la particolarità dell’accaduto; perché a suo modo, sebbene lo scontro sia pressoché sconosciuto ai più, segna un momento rilevante dell’intera storia umana. Infatti ricordiamo la schermaglia del 28 maggio 585 a.C. come il primo evento storico di cui si conosce con matematica certezza la data. Come è possibile? Tutto merito di un’eclissi solare!

Presentiamo prima di tutto le forze fra di loro antagoniste in quello scorcio di VI secolo a.C., anche se in qualche passata occasione ci è capitato di incontrarle. Da una parte i Lidi, stanziati nell’Asia Minore occidentale, con capitale Sardi. Il loro re era Aliatte II, della dinastia dei Mermnadi, famosa per aver introdotto la prima forma conosciuta di moneta con valore garantito. Per capirci, Aliatte II era il 29esimo e penultimo sovrano della Lidia. Sapete che fu il suo successore? Il figlio, senza ombra di dubbio il più famoso della sua dinastia, Creso!

Dall’altra parte c’erano i Medi. Popolo iranico che, nel corso del VII secolo a.C., aveva costituito un potente regno con capitale Ecbatana. Il loro sovrano al tempo della battaglia di Halys era Ciassare II (Cyaxares), il quale era riuscito a consolidare il proprio potere fra i Medi dopo la caduta dell’Impero assiro.
Fra Regno di Lidia e Media non scorreva buon sangue. I due popoli si scontrarono più volte nel corso del VI secolo per la contesa dei territori di confine. La linea di demarcazione naturale fra le due potenze regionali era il fiume Halys, che sorge nell’altopiano anatolico orientale e sfocia nel Mar Nero, a nord della penisola. Chiaramente la rivalità fra Lidia e Media scaturiva anche da altri elementi, egualmente importanti: controllo delle rotte commerciali, dispute culturali, sfoggio del potenziale militare e via dicendo.

L’onnipresente Erodoto ci dice come scoppiò questa lunga guerra nel 580 a.C. Il seme delle ostilità fu piantato da re di Lidia, Aliatte II, che accolse alla sua corte due cacciatori sciti. A volerli definire con termini contemporanei, erano dei “rifugiati politici”. Sulla coppia pendeva l’accusa di aver ucciso uno dei figli di Ciassare, il già citato sovrano dei Medi. Alla richiesta di espatrio, Aliatte II fece orecchie da mercante. I Medi varcarono il confine dell’Halys e diedero inizio alla guerra. Essa proseguì per cinque interminabili anni, fino a quando non s’impose l’evento del 28 maggio 585 a.C.

Le ostilità culminarono in una grande battaglia presso il fiume Halys. Nel bel mezzo dello scontro, si verificò un evento straordinario: un’eclissi solare totale. L’improvviso oscuramento del sole fu interpretato come un segno divino e convinse i guerrieri a interrompere i combattimenti. Entrambe le parti lo considerarono un avvertimento degli dei. Quell’esatta eclissi solare totale non usciva fuori dal nulla. Qualcuno, il quale nome ricorderete per le lezioni di filosofia nei primi anni di liceo, l’aveva predetta (non si sa bene quando, non si sa bene come). Quel “qualcuno” si faceva chiamare Talete di Mileto e l’eclissi del 28 maggio 585 a.C. è passata alla storia come “eclissi di Talete“.

Isaac Asimov, uno dei giganti della letteratura fantascientifica, arrivò a definire la battaglia di Halys come il primo evento storico di cui si conosce la data esatta e – restando nell’ambito della modestia – caricò l’accaduto di un’incredibile rilevanza simbolica. Per Asimov la predizione di Talete rappresentò “la nascita della scienza“.
Siccome io vivo di pane e beneficio del dubbio, ritengo sia sacrosanto presentarvi anche l’altra faccia della medaglia. La faccia sulla quale sono inscritte tutte le critiche (accettabilissime e difficili da confutare, c’è da ammetterlo) alla previsione di Talete. Sono molti gli storici dubbiosi sul fatto che Talete abbia realmente previsto l’eclissi. Sarebbe stato impossibile con le conoscenze astronomiche dell’epoca prevedere il giorno preciso di un’eclissi solare in una località specifica. Gli scettici ritengono probabile che Erodoto (o le sue fonti) abbia attribuito retroattivamente la predizione a Talete per accrescere il prestigio della sapienza ionica.