Storia Che Passione
Accadde oggi: 24 agosto

Accadde oggi: 24 agosto

Almanacco del 24 agosto, anno 2001: durante il volo Air Transat 236 da Toronto a Lisbona, l’aero di linea rimane senza carburante a cinque ore dal decollo. I piloti effettuano uno degli atterraggi d’emergenza più noti della storia, facendo planare il mezzo a motori spenti per circa 20 minuti consecutivi fino alla base aerea più vicina. Ancora oggi la durata della planata per un volo di linea rimane un record, si spera ineguagliabile.

Accadde oggi: 24 agosto

Nella notte del 24 agosto 2001 il volo Air Transat 236 partì da Toronto diretto a Lisbona. A bordo c’erano 293 passeggeri e 13 membri dell’equipaggio. L’aereo, un moderno Airbus A330, era decollato con oltre 47 tonnellate di carburante, apparentemente sufficienti per coprire senza problemi la rotta transatlantica. Eppure, qualche ora dopo, quello stesso aereo si sarebbe trovato a planare senza motori sopra una sconfinata distesa oceanica. Si concretizzò allora una delle più delicate emergenze della storia dell’aviazione civile.

Dopo circa cinque ore di volo, in cabina apparvero i primi segnali di anomalia: i dati relativi all’olio del motore destro risultavano incoerenti, con valori di pressione troppo alti e temperature troppo basse. I manuali non fornivano risposte chiare e nemmeno il centro di manutenzione di Air Transat seppe individuare l’origine del problema. Ai piloti non restava che monitorare attentamente la situazione. Poco dopo, arrivò un secondo campanello d’allarme. I sistemi indicarono un disequilibrio nei serbatoi di carburante: quello dell’ala destra risultava più scarico del previsto. Per riequilibrare i serbatoi, i piloti attivarono quella che in gergo tecnico si chiama crossfeed valve. Detta in soldoni, è un sistema che permette di far confluire il carburante da un’ala all’altra. Una manovra corretta, ma solo se non vi sono perdite in corso… Non era quello il caso.

24 agosto Volo Air Transat 236

In realtà, infatti, vi era una perdita nel motore destro. Il difetto era originato da una manutenzione scorretta. Così, aprendo il collegamento tra i due lati dell’aereo, il carburante dell’ala sinistra cominciò a defluire anch’esso verso la falla. I serbatoi iniziavano a svuotarsi senza che l’equipaggio ne avesse consapevolezza.

Col passare dei minuti la situazione peggiorò. I calcoli non tornavano. Infatti le scorte di carburante risultavano troppo basse rispetto alle previsioni. A quel punto i comandanti presero una decisione prudente: abbandonare la rotta per Lisbona e dirigersi verso l’aeroporto più vicino, la base aerea di Lajes, nelle Azzorre. Scelta lecita, peccato non vi fosse abbastanza carburante per arrivarci. Si fece di necessità virtù.

24 agosto Airbus A330

Alle 06:13, quando mancavano ancora 150 miglia nautiche a Lajes, il motore destro si spense. Lo seguì a ruota il sinistro. L’Airbus A330 smise di rombare, tramutandosi in un gigante con le ali capace solo di veleggiare fra i venti. Se può servire il paragone, fu come un aliante di 63 metri in lunghezza sopra l’Atlantico. Entrarono in funzione i sistemi di emergenza, in particolare la RAT (Ram Air Turbine), una piccola elica che sfrutta il vento relativo per fornire l’energia minima necessaria a governare i comandi essenziali.

Immaginate la tensione, sia nella cabina di pilotaggio che in quella passeggeri… A bordo calarono le maschere per l’ossigeno, le luci divennero intermittenti e i 306 occupanti compresero di trovarsi in piena emergenza. I piloti, però, mantennero il sangue freddo: guidarono il velivolo in discesa controllata verso le Azzorre. Per quasi 20 minuti l’Airbus planò silenziosamente sull’oceano, senza la spinta dei motori, con centinaia di persone affidate alla competenza dell’equipaggio.

24 agosto atterraggio Azzorre emergenza

Alle 06:31 l’aereo era già in vista della pista di Lajes, ma troppo alto. Il comandante Robert Piché effettuò una manovra rischiosa: una virata completa per perdere quota. Alle 06:45, finalmente, il gigante toccò terra. L’atterraggio fu duro. L’aereo rimbalzò una prima volta, poi ricadde pesantemente sulla pista a una velocità superiore alla norma. Gli pneumatici di sinistra esplosero e il carrello rimase danneggiato, ma la manovra riuscì. Incredibile solo pensarlo, ma l’A330 si fermò dopo una lunga corsa.

In appena 90 secondi tutti i passeggeri erano fuori, con ferite lievi solo per 16 di loro e per due assistenti di volo. Un piccolo incendio al carrello fu domato subito dai vigili del fuoco militari della base. Considerando la gravità della situazione l’esito fu un autentico miracolo dell’aviazione.

24 agosto Robert Piché premiato

Il comandante Piché e il primo ufficiale Dirk de Jager furono celebrati come eroi. L’anno seguente ricevettero il “Superior Airmanship Award”, il prestigioso riconoscimento dell’associazione dei piloti di linea (ALPA), a testimonianza della straordinaria freddezza e professionalità con cui avevano gestito una situazione che, in altre circostanze, avrebbe potuto trasformarsi in una catastrofe. Una catastrofe che per fortuna il 24 agosto 2001 non si è materializzata.