Almanacco del 12 luglio, anno 1943: sul fronte orientale si combatte la battaglia di Prochorovka. Quella con il più grande numero di mezzi corazzati concentrati in poco spazio dell’intera storia. Ricordata dagli storici per questo peculiare motivo, si trattò di un evento abbastanza centrale nel contesto bellico e di una sonora sconfitta per le forze tedesche.

Nella Russia occidentale, a circa 580 km da Mosca, nella sacca compresa tra Belgorod e Kursk si fronteggiarono due colossi. I reparti corazzati tedeschi della Wehrmacht e delle Waffen-SS trovarono una validissima opposizione da parte delle forze dell’Armata Rossa. Non si erano mai visti – e mai si vedranno nel corso della Seconda Guerra Mondiale – così tanti carri armati concentrati nello stesso posto, coadiuvati anche dagli aerei di battaglia.
Scendendo un po’ più nel particolare, vediamo che, sommando le forze di entrambi gli schieramenti, quel giorno erano presenti in territorio russo oltre 1000 carri armati! I tedeschi contavano su ben 283 carri, di cui 20 Tiger I (in foto sotto). Mentre i russi avevano a disposizione 850 mezzi corazzati. Fra questi vi erano i famigerati T-34 e i T-70.

A questo esercito da Armageddon si aggiungano 700 aerei circa per i tedeschi e 470 circa per i sovietici. Alle 8:20 di mattina sarà proprio la Luftwaffe a cominciare i bombardamenti sulle truppe russe. I carri tedeschi cominciavano così la loro avanzata. I lanciarazzi russi risposero immediatamente al fuoco, ma apparentemente in maniera innocua. I tedeschi avanzavano imperterriti.
Le truppe dell’Armata Rossa decisero allora di avanzare con i carri T-34, e la mossa fu azzeccatissima. Agili, veloci e dotati di cannoni a canna più corta dei Tiger I germanici, i carri sovietici prediligevano la lotta ravvicinata ed erano in essa avvantaggiati. Nella sacca tra Belgorod e Kursk iniziava dunque uno scontro all’ultimo sangue. Spesso vi erano dei veri e propri uno contro uno in cui gli striscianti e agilissimi T-34 erano avvantaggiati. Nella ressa infernale era però spesso difficile discernere amici e nemici.

Alla fine di quel 12 luglio i tedeschi avevano perso 60 carri, contro i 400 dei russi. Al contrario di quel che si potrebbe pensare, furono i secondi a trionfare, nonostante il maggior numero di perdite. L’Oberkommando des Heeres, ovvero il comando supremo tedesco, decise infatti la ritirata, lasciando intendere che a trionfare, quel giorno, furono i sovietici, preludio della più grande e definitiva futura vittoria.