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accadde oggi: 11 dicembre

Accadde oggi: 11 dicembre

Almanacco dell’11 dicembre, anno 1582: muore il terzo duca d’Alba a Lisbona, Fernando Alvarez de Toledo y Pimentel. Un nobile e generale spagnolo ricoprì l’incarico di viceré di Napoli, governatore di Milano e successivamente dei Paesi Bassi spagnoli. Plenipotenziario del sovrano Filippo II ascese alle cariche più importanti e difficili, si distinse a tal punto da guadagnarsi l’appellativo Duca di Ferro.

accadde oggi: 11 dicembre

Le sue gesta entrarono presto nel folclore olandese e inglese tanto da alimentare una sorta di leggenda nera sul suo conto. La brutalità delle sue azioni militari nelle Fiandre gli fecero guadagnare proprio il soprannome di Duca di Ferro. Eccelleva d’altronde nella malteria militare, che aveva appreso sin da piccolo. Lo educò in parte alla vita politica e militare proprio suo nonno, il precedente duca d’Alba, Fadrique. Sposò nel 1527 Maria Enriquez de Toledo y Guzman da cui ebbe diversi figli ma non tutti raggiunsero l’età adulta. Divenne cavaliere dell’ordine del Toson d’Oro e ricevette diverse altre onorificenze.

Prese parte a molte delle battaglie che videro coinvolti gli spagnoli durante le campagna d’Italia, distinguendosi per il suo valore in molte di esse. Comandante in capo dell’intera armata imperiale, nel 1555 a Milano ricevette la nomina di governatore del ducato. E come sembrava essere da tradizione familiare, nel 1556 ricevette anche la nomina a viceré di Napoli.

11 dicembre, III duca d'Alba

Napoli aveva conosciuto un altro viceré della famiglia degli Alvarez de Toledo, che ne aveva retto le sorti per più di un ventennio. Nel 1556 la situazione napoletana appariva però ben più insidiosa, perché a sedere sul soglio pontificio era il censore Carafa. Il nuovo pontefice apparteneva infatti a una nobile famiglia napoletana che aveva in odio l’imperatore e il viceré. A ogni modo l’Alvarez non passò molto tempo nella città campana.

Il duca d’Alba era un forte sostenitore di una linea dura contro i protestanti, come attestano le lettere inviate a Filippo II. Governò con il pugno di ferro, istituì il tribunale contro i disordini: tutto per sedare i ribelli eretici.

11 dicembre, Napoli porto

Nel 1573 il duca perse la propria posizione politica, e tornò in Spagna, ma papa Pio V lo insignì per l’impegno profuso alla lotta contro l’eresia. Solo nel 1580 Filippo II lo richiamò al suo servizio, con l’incarico di guidare la spedizione i Portogallo. In quel paese ottenne l’ultima delle sue vittorie, prima di morire l’11 dicembre 1582.