Questa ricca e preziosa scoperta arriva da Gerusalemme: qui gli archeologi, in un’antica struttura residenziale del Parco nazionale delle musa di Gerusalemme, hanno trovato un anello d’oro risalente al periodo del Secondo Tempio. Ma a chi apparteneva? Beh, forse a un bimbo o un adolescente.
Il significato dell’anello d’oro con granato rosso

Secondo quanto riferito da un comunicato stampa delle Autorità per le Antichità Israeliane (IAA), l’anello d’oro in questione, con incastonato un grosso granato rosso, forse apparteneva a un bambino o a un adolescente. Risulta essere datato a oltre 2.300 anni fa, quindi risalirebbe al periodo del Secondo Tempio.
La particolarità è che, nel medesimo sito di scavo, qualche mese fa i ricercatori avevano trovato un altro anello similare, sempre realizzato in oro e sempre con incastonato un granato rosso.
Il dott. Yiftah Shalev dell’IAA ha spiegato che tutti e due gli anelli provenivano dalle fondamenta di un grande edificio, datato fra il III e il II secolo a.C. Nel medesimo strato, gli archeologi hanno ritrovato anche alcuni orecchini d’oro. In particolare, un orecchino era decorato con perle e riportava l’immagine di un qualche animale con le corna.

A occuparsi dello studio degli anelli è stata la dottoressa Marion Zindel, la quale ha spiegato che, visto che tutti questi gioielli si trovavano sotto il pavimento dell’edificio, è probabile che qualcuno li abbia nascosti deliberatamente.
Ci sarebbe una teoria che parla di un’usanza di questo periodo. Le giovani donne, spesso prima di sposarsi, erano solite deporre gioielli o altri oggetti dell’infanzia nelle fondamenta di una nuova casa. Si sarebbe trattato di un gesto simbolico per segnare il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Soddisfatto della scoperta, Efrat Bocher, direttore degli scavi, ha ricordato che è la prima volta che a Gerusalemme si trova una collezione così ricca di gioielli in oro di epoca ellenistica.