Storia Che Passione
Accadde oggi: 21 dicembre

Accadde oggi: 21 dicembre

Almanacco del 21 dicembre, anno 1975: il gruppo armato chiamato “Braccio della rivoluzione araba” assalta la sede dell’OPEC a Vienna. Morirà un poliziotto ceco e 60 personaggi di spicco nel mondo del petrolio finiranno in ostaggio al gruppo terroristico guidato da Carlos “lo sciacallo“. Una storia da film d’azione che animò i già molto movimentati anni ’70. Vediamola insieme!

Accadde oggi: 21 dicembre

Partiamo dalle definizioni per poi entrare nel merito dei fatti. La domanda centrale è: cos’è l’OPEC? La risposta laconica e diretta sarebbe: l’Organization of the Petroleum Exporting Countries. Ma è riduttivo e non aiuta a comprendere al meglio i fatti che oggi vi racconteremo, quindi parliamo un po’ del contesto. L’Organizzazione nasce nel 1960 dall’unione dei Paesi esportatori di petrolio che creano un cartello economico per ottenere una voce più grossa e minacciosa durante le contrattazioni con l’Occidente.

Le fasi dei nazionalismi arabi e i numerosi problemi derivanti dai futuri scontri tra Israele e Palestina renderanno l’OPEC un’organizzazione centrale a livello economico e geopolitico degli anni in questione. Tralasciando la crisi petrolifera del ’73 e i suoi sviluppi, arriviamo direttamente al 1975, anno dei fatti protagonisti di oggi.

I vertici dell’OPEC si riunivano per discutere di aumenti di prezzo e forniture varie successive ai problemi causati dalla crisi appena menzionata. A qualcuno questa sembrò una ghiotta occasione, entra in gioco Carlos “lo sciacallo.

21 dicembre foto OPEC

Il 21 dicembre, il Comandante Carlos con altri 6 militari palestinesi iniziava l’assalto, durato due giorni e conclusosi con una sola vittima (il poliziotto previamente menzionato). Il piano prevedeva di rapire tutti e 11 i ministri del petrolio (all’epoca non erano ancora 12 i membri dell’OPEC come oggi) e uccidere il ministro saudita Ahmed Zaki Yamani e di quello iraniano Jamshid Amuzegar. Un segnale forte collegato alle tensioni mediorientali.

Gli ostaggi alla fine furono in totale 60, comprendendo anche lavoratori vari presenti in sede in quello sfortunato 21 dicembre. Iniziava ora la fase più difficile, quella della contrattazione. Carlos chiese un DC-9 e un autobus per arrivare in aeroporto insieme a rapitori e rapiti. Ottenne tutto e arrivò a Tripoli, dove ebbe problemi nell’acquisto di un altro velivolo. Tornò dunque ad Algeri, rilasciò 10 ostaggi e prese un Boing 707, direzione Baghdad.

21 dicembre foto salvacondotto

Le peripezie non finirono lì. Il fantastico viaggio prevedeva una nuova tappa ad Algeri, dove Carlos decise di rilasciare tutti gli ostaggi e di non ucciderne nessuno, ministri compresi. Chiaramente non in maniera filantropica e gratuita, ma in cambio di un salvacondotto che la fece fare franca allo Sciacallo.

Come finisce la storia? In maniera ancora più assurda. Anni dopo si scoprì infatti che Carlos era solo una marionetta e che il vero organizzatore era il fondatore del FLP, Wadie Haddad. Ah, il finanziatore era niente di meno che Muhammar Gheddafi, che metteva spesso il suo zampino in operazioni del genere. La parte avventurosa della vita di Carlos finisce invece nel 1994, quando sopraggiunge l’arresto con condanna all’ergastolo per almeno 16 omicidi imputatigli, che ancora sconta nelle carceri francesi.