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L'alchimista che scoprì accidentalmente il fosforo bollendo l'urina...

L’alchimista che scoprì accidentalmente il fosforo bollendo l’urina…

Siamo giunti in un’epoca in cui una buona parte delle scoperte scientifiche avvengono nel più consueto dei contesti di ricerca: ci si prepone un obiettivo, vengono presi in analisi dati e variabili, si fa il possibile per dare concretezza alla teoria e, se i calcoli sono giusti, alla fine si cava almeno un proverbiale ragno dal buco. Ovviamente l’elemento della casualità, così incisivo nei secoli passati, è valido tutt’ora. La parola da segnare in rosso in questo caso è “serendipità”, ossia la capacità di scoprire qualcosa in modo del tutto fortuito, essendo poi in grado di interpretare correttamente il fenomeno. Ecco, mi piace immaginare che Hennig Brand, alchimista tedesco un po’ fuori dagli schemi, vissuto una sessantina d’anni nel Seicento, abbia inconsciamente assorbito la definizione di serendipità. Non potrebbe essere altrimenti per uno che, volendo ricavare l’oro dall’urina, finì per scoprire l’elemento del fosforo.

L'alchimista che scoprì accidentalmente il fosforo bollendo l'urina...

Della vita di Hennig Brand si conoscono solo degli sprazzi, ma è quanto basta per inquadrare il tipo di uomo. Nacque nel settentrione tedesco nel 1630 circa; si pensa che crebbe in una famiglia altolocata, dato che, ancora giovane, partecipò alla guerra dei trent’anni col grado di ufficiale. Di ciò non si è certi, poiché altre fonti lo vogliono di umili origini e interessato al mestiere del vetraio.

Il nostro uomo dal trascorso poco limpido visse a lungo nella città di Amburgo. Qui trovò moglie, per ben due volte. Con la dote della prima si ripagò tutte le spese in medicinali e prodotti chimici, utili alle sue folli sperimentazioni alchemiche. Quando la prima moglie venne a mancare, Brand si sposò con una vedova, tale Margaretha. Ed è grazie alle lettere della seconda coniuge, sopravvissute alle angherie del tempo, che conosciamo qualche informazione di carattere biografico sull’alchimista. Anche il ricco patrimonio di Margaretha fu subordinato alle ambizioni di Brand.

fosforo Hennig Brand

Come molti prima di lui, Hennig Brand intendeva trovare la pietra filosofale. Per questa ricerca, s’interessò moltissimo all’acqua e alla sua combinazione con altri mille elementi. Si imbatté – casualmente o meno, non è dato saperlo – in un libro (400 Auserlensene Chemische Process, redatto da un tale di nome F. T. Kessler, proveniente da Strasburgo) dove si esplicitava come dalla fusione di allume, nitrato di potassio e urina fosse possibile ottenere dell’argento. Ovviamente Brand provò la ricetta. Naturalmente fallì. Non si diede per vinto, e continuò a spingere con l’urina, pensando che il liquido dal colore paglierino potesse, per una sorta di parallelismo cromatico, condurre alla sintesi dell’oro.

Nel 1669, mentre si trovava nel suo laboratorio di Amburgo, fece una scoperta eccezionale, destinata a cambiare per sempre la storia della chimica e del mondo moderno. Riscaldò ad elevate temperature un residuo di urine umane all’interno di un recipiente. Arrivati all’ebollizione, notò come dal liquido in progressivo consumo si sprigionasse un fumo; se incendiato, questo si sarebbe tramutato in una fiammata color verde pallido. Ciò che restava dell’urina (una specie di sciroppo denso) lo raccolse e lo depositò in un barattolo, attendendo la solidificazione. Non lo sapeva, ma così facendo Hennig Brand scoprì il fosforo bianco. Fu egli stesso a chiamarlo così, associando l’elemento al termine greco phosphorus che significa “portatore di luce”.

fosforo scoperto nel XVII secolo dall'urina

Quella sostanza brillava di luce propria; visibilmente non era oro, ma sembrava avere un certo valore. Brand all’inizio tenne per sé la fantastica rivelazione – un buon alchimista non rivela mai i suoi segreti – e proseguì nelle sperimentazioni, cercando di ottenere del nobile metallo da quella nuova materia. Solo dopo un decennio si decise a condividere con qualcuno quella scoperta. Quel qualcuno era Johann Kunckel, un chimico tedesco coetaneo di Brand.

fosforo elemento tavola periodica

Kunckel apprese in laboratorio i passaggi per produrre il fosforo bianco e sul processo scrisse un libro. A sua volta condivise le informazioni con la cerchia di chimici che in quel secondo Seicento stavano emergendo come brillanti uomini di scienza. Uno su tutti: Robert Boyle, considerato uno dei pionieri della chimica moderna e del metodo scientifico sperimentale. Oggi il fosforo è un elemento chimico essenziale nei più disparati campi, da quello agricolo, passando per quello biologico, chimico-industriale, e infine quello militare.