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avvoltoi barbuti

I nidi di avvoltoi, i posti più improbabili dove trovare dei tesori culturali

O meglio: i posti più improbabili dove trovare dei tesori culturali se non si è dei gamer. Perché chi ama i videogiochi sa bene che nidi di volatili, corvidi giganti o arpie sono posti ideali dove trovare dei tesori. Tornando seri, pare che in Spagna da alcuni nidi di avvoltoi siano saltati fuori dei tesori inaspettati.

Quel singolare rapporto fra i tesori e i nidi di avvoltoi

avvoltoi barbuti
Crediti foto: @Ecology

Un recente studio pubblicato sulla rivista Ecology ha rivelato dei risultati davvero sorprendenti. Fra il 2008 e il 2014 i ricercatori hanno esaminato più di 50 nidi storici di avvoltoio barbuto, il Gypaetus barbatus. Questo gipeto, una specie minacciata, tende a costruire nidi nelle grotte o in ripari sotto la roccia. Una delle sue abitudini più note è quella di raccogliere materiali anche artificiali e portarli nel nido.

Vivendo soprattutto sui Pirenei, l’ambiente secco di queste zone ha fatto sì che questi materiali raccolti dai gipeti si siano conservati benissimo. Così, più di un decennio fa, alcuni ricercatori spagnoli hanno deciso di esaminare cosa contenessero questi nidi.

avvoltoi nido
Crediti foto: @Ecology

Analizzando strato per strato, seguendo metodi stratigrafici archeologici, il team si è messo a rovistare fra gusci d’uovo, resti di prede e materiali vari usati per la nidificazione. Così i ricercatori sono riusciti a trovare 226 oggetti realizzati o modificati dall’uomo. Un vero e proprio tesoro culturale che rifletteva le diverse culture e popolazioni umane transitate in zona.

Fra gli oggetti ritrovati figurava un dardo di balestra, delle scarpe, una fionda, un pezzo di pelle di pecora decorata e anche una lancia di legno. Alcuni oggetti, seguendo la datazione al carbonio-14, sono risultati risalire a più di 600 anni fa.

avvoltoi tesori
Crediti foto: @Ecology

Per esempio, la scarpa risaliva a 675 anni fa, mentre il cuoio decorato a 650 anni fa. E un pezzo di cesto aveva “solo” 150 anni. Oltre agli oggetti di fabbricazione umana, i ricercatori hanno trovato anche 2.117 ossa, 86 zoccoli, 72 resti di cuoio, 11 resti di capelli e 43 gusci d’uovo.

Questi nidi rappresentano, dunque, uno strumento importante per ottenere nuovi dati in merito all’ecologia, alla biodiversità e ai cambiamenti ambientali dell’habitat in cui vivono questi animali.