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I cavalli arrivarono in Sicilia prima di quanto pensassimo

Secondo una nuova ricerca di Davide Tanasi, professore presso l’Università della Florida del Sud, i cavalli arrivarono in Sicilia prima di quanto ipotizzato finora. La ricerca, pubblicata sulla rivista PLOS One, non solo sostiene che arrivarono già nell’età del Bronzo, ma anche che erano parte importante della dieta delle comunità di questo periodo.

Cavalli in Sicilia già durante l’età del Bronzo?

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Finora i era sempre pensato che i cavalli non fossero presenti sull’isola fino all’inizio del I millennio a.C. Come spiegato da Davide Tanasi, il cavallo è stato uno degli animali cardine delle civiltà antiche, capace di plasmare la mobilità, la guerra, la caccia, l’agricoltura, l’economia e anche la religione.

Il fatto di essere riuscito a dimostrare che i cavalli sono arrivati in Sicilia 1.000 anni prima rispetto a quanto tradizionalmente creduto ha notevoli ripercussioni, cambiando i modelli noti di addomesticamento, uso e pratiche alimentare di questa specie.

Tutto è iniziato nel 2005, quando Tanasi e il suo team hanno condotto degli scavi vicino alla base del monte Polizzello, in Sicilia. All’epoca trovarono parecchi frammenti di ceramica provenienti da utensili da cucina e da tavola, recipienti, brocche e tazze. E un fallo in terracotta, forse al centro di riti per la fertilità.

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Crediti foto: @Davide Tanasi

Il corredo comprendeva anche un bacile molto grande dotato di piedistallo che, forse, si trovava al centro di un rito comunitario. Secondo Tanasi il bacile conteneva cibo a base di carne di cavallo, forse uno stufato. I partecipanti al rituale riempivano le loro ciotole con piccole porzioni e poi le consumavano. Non si sa esattamente cosa accadesse durante quei riti, ma stuti etnografici hanno fatto ipotizzare che ci fossero preghiere, canti e danze.

Purtroppo nel 2005 la tecnologia archeologica non era abbastanza avanzata per identificare i residui organici presenti sui frammenti di ceramica. Così, nonostante la curiosità, Tanasi dovette accantonare quel progetto, dedicandosi ad altri (fra cui spiccano la scoperta di vino preistorico nel complesso sotterraneo del Monte Kronio e la prova fisica della presenza di sostanze allucinogene in una tazza egizia di 2mila anni fa).

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Crediti foto: @Davide Tanasi

Solamente nel 2024 Tanasi ha potuto recuperare le ceramiche trovate in Sicilia (conservate in un deposito) e analizzarle nuovamente, sfruttando le nuove tecnologie. Non si era affatto dimenticato di loro: stava solo aspettando che la tecnologia gli permettesse di esaminarle.

Così è riuscito a confermare la presenza di residui organici di prodotti equini su quelle ceramiche e vasi (sotto forma di albumina sierica equina). Il che riscrive del tutto la storia della presenza dei cavalli in Sicilia.