A Tokyo, al Chiba Institute of Technology, è custodita una delle armi più singolari mai realizzate: la Tentetsutou. La si conosce anche come la “Spada dei Cieli”. Se mi permettete un commento estemporaneo, oserei dire che appellativo migliore non esista. Questa infatti non è una semplice katana, quanto più un manufatto che porta con sé l’essenza del cosmo – e della tradizionale arte metallurgica nipponica.

La sua lama, infatti, è stata forgiata con il metallo di un antico meteorite di 4 miliardi di anni, caduto sulla Terra in epoche preistoriche. Si tratta del celebre meteorite di Gibeon, ritrovato in Namibia, i cui frammenti sono oggi apprezzati per le spettacolari trame geometriche dette figure di Widmanstätten, che testimoniano la sua origine extraterrestre.
In un vecchio articolo parlammo del cosiddetto “Ferro degli Dei“. È il nome abbastanza affascinante con cui si indicano dei meteoriti caduti sulla terra e subito finiti nelle fucine degli antichi Egizi. Con il “Ferro degli Dei” – dunque con rari (ma non rarissimi) meteoriti composti da una lega di ferro e nichel – si davano vita a utensili e accessori di straordinaria bellezza. Sulla falsa riga di quanto fatto sulle sponde del Nilo, i giapponesi sfruttarono il materiale d’origine extraterrestre (l’aggettivo è da intendere nel suo senso scientifico, per favore) per creare una katana eccezionale.

L’artefice della Spada dei Cieli fu lo spadaio Yoshindo Yoshiwara, che nel 1838 decise di accettare la sfida di domare un metallo tanto raro quanto difficile da lavorare. Il risultato fu una katana di straordinaria eleganza, un’arma che unisce la tradizione guerriera dei samurai all’infinito silenzio dello spazio. «Non faccio mai compromessi» dichiarò Yoshiwara a proposito della sua opera. «È facile fare concessioni. Ma manteniamo il nostro orgoglio e dedichiamo le nostre vite alla produzione di spade».
A Tokyo la espongono accanto a un frammento del meteorite da cui l’hanno ricavata. Oggi si considera la Tentetsutou un ponte simbolico tra la tecnologia umana e il cosmo. L’Istituto sottolinea come, probabilmente, il primo incontro dell’umanità con il metallo non avvenne nelle miniere, ma proprio grazie a frammenti di meteorite caduti dal cielo.

In questo senso, la Spada dei Cieli non è solo un’arma, ma anche un simbolo universale di connessione fra l’uomo e l’universo. È il limpido ricordo del fatto che la materia stessa delle nostre civiltà affonda le sue radici nello spazio profondo.