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Dentista decifra il codice nascosto nell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci

A quanto pare ci è voluto un dentista esperto di anatomia dentale per decifrare un antico codice nascosto nell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. La scoperta suggerisce che Leonardo abbia volutamente incorporato nelle sue opere dei sofisticati principi matematici. In questo caso il codice era nascosto in un triangolo fra le gambe della figura.

Il codice segreto dell’Uomo Vitruviano

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Crediti foto: @Journal of Mathematics and the Arts

A svelare l’arcano è stato il dottor Rory Mac Sweeney. Le sue competenze e il suo particolare punto di vista hanno permesso di risolvere questo enigma che da secoli sconcertava gli studiosi. Trovate pubblicata la scoperta sul Journal of Mathematics and the Arts. Riassumendo molto: la sua indagine rivela che Leonardo nascose nel famoso disegno dell’Uomo Vitruviano principi geometrici rimasti celati alla vista per più di 500 anni.

L’Uomo Vitruviano lo conosciamo tutti. Realizzato nel 1490 in penna e inchiostro, raffigura una figura maschile nuda in due pose sovrapposte. Le braccia e le gambe sono racchiuse in un cerchio e in un quadrato. Basato sugli scritti dell’architetto romano Marco Vitruvio Pollione, ecco che il disegno dimostra come il corpo umano abbia proporzioni armoniose che si possono adattare bene a entrambe le figure geometriche.

Tuttavia, fino ad ora, almeno, la struttura matematica alla base di ciò era rimasta un enigma. Questo fino a quanto il dottor Sweeney non ha deciso di iniziare a indagare. Il dottore, infatti, aveva notato che le gambe aperte dell’Uomo Vitruviano si sovrappongono a un triangolo equilatero. In realtà Leonardo, nei suoi appunti, aveva citato questo aspetto, ma gli studiosi finora non gli avevano dato molto peso.

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Crediti foto: @Journal of Mathematics and the Arts

Sweeney ha così suggerito che questo triangolo corrisponda al triangolo di Bonwill, un principio base dell’anatomia dentale che regola le prestazioni ottimali della mandibola umana. Il nome di questo triangolo deriva dal dottor William Bonwill. Costui nel 1864 studiò l’articolazione mandibolare. In pratica esaminò 4mila protesi dentarie in persone viventi e 6mila crani.

Il cosiddetto triangolo di Bonwill forma un triangolo equilatero che collega i due condili mandibolari e il punto medio degli incisivi inferiori. Questa relazione geometrica rende efficiente la trasmissione della forza durante la masticazione.

Ma l’analisi di Sweeney è andata oltre. Il triangolo nascosto aveva un rapporto da 1,64 a 1,65 fra il lato del quadrato e il raggio del cerchio, numero sospettosamente vicino al “blueprint number” di 1,633 che si ritrova in natura quando si devono costruire strutture efficienti.

Questo rapporto, noto come rapporto tetraedrico, rappresenta la relazione matematica che va a definire le disposizioni spaziali ideali sia nei sistemi sintetici che in quelli biologici. Quando il triangolo equilatero è replicato sei volte attorno all’ombelico (per Vitruvio era il centro del corpo umano), ecco che si ottiene uno schema esagonale che genera questa relazione matematica.

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Crediti foto: @Journal of Mathematics and the Arts

Sweeney ha poi tracciato un parallelismo fra i rapporti trovati nell’Uomo Vitruviano di Leonardo e l’Isotropic Vector Matrix di Buckminister Fuller del 1975. Tale relazione suggerisce che “le medesime relazioni geometriche che si trovano nelle strutture cristalline ottimali, nelle architetture biologiche e nei sistemi di coordinate di Fuller, sembrano essere codificate nelle proporzioni umane”.

Per Sweeney questo vuol dire che Leonardo probabilmente intuì le “verità fondamentali sulla natura matematica della realtà stessa”.