Gli archeologi in Iran si stanno interrogando in merito a un nuovo mistero. Durante degli scavi, infatti, hanno riportato alla luce uno strano cranio conico appartenente a una giovane donna. Il cranio non solo presentava tracce di modifiche al teschio, ma anche i segni di una lesione traumatica violenta che praticamente distrusse l’osso.
Cosa sappiamo del cranio conico?

Ecco, non sappiamo molto, anche se qualche dettaglio c’è. Così come spiegato a Live Science da Mahdi Alirezazadeh, archeologo e autore principale dello studio, la donna sarebbe morta più di 6mila anni fa, uccisa da un oggetto a lama larga. Dalle analisi è emerso che la frattura del cranio della donna risaliva agli ultimi istanti della sua vita. Quello che non è ben chiaro, però, è se il colpo che l’ha uccisa fosse intenzionale o meno.
Troverete tutti i risultati dello studio pubblicati sull’International Journal of Osteoarchaeology. Riassumendo molto, il cranio conico in questione è riemerso durante degli scavi nel sito archeologico di Chega Sofla, sito risalente al V millennio a.C. e situato nell’Iran occidentale, proprio all’estremità settentrionale del Golfo Persico.
Nel sito è presente un cimitero preistorico comprensivo sia di sepolture singole che di fosse comuni, forse tombe di famiglia. Fra il 4700 e il 3700 a.C. si sa che questa zona era occupata. In realtà a Chega Sofla i ricercatori avevano già trovato in precedenza una dozzina di crani allungati.

Il nuovo studio, invece, si è concentrato sull’esame del cranio conico della giovane donna, denominata BG1.12. Dalle tracce è emerso che, da bambina, la giovane donna era stata sottoposta a bendaggio cranico. Si trattava di un’operazione che, tramite l’avvolgimento di un pezzo di tessuto attorno al cranio in crescita di un bambino, ne modifica volontariamente la forma.
Se applicato per molti anni, il bendaggio cranico dà alla testa una forma allungata, quasi conica. Nel cimitero di Chega Sofla i ricercatori hanno trovato sepolte insieme persone sia con, sia senza modificazioni craniche.

Sul cranio della donna era però presente anche il segno di una frattura. I crani sottoposti a bendaggio sono più deboli rispetto a quelli normali e quindi maggiormente suscettibili a traumi. La frattura triangolare presente andava dalla parte anteriore al lato sinistro della testa. A colpirla sarebbe stato un oggetto a bordo largo. Ma non si sa se qualcuno l’abbia ferita a morte o se sia stata vittima di un incidente.
Considerate anche che il colpo fu così violento che avrebbe frantumato anche un cranio normale, non sottoposto a bendaggio. E persiste ancora il mistero su chi fosse questa donna.