Questa scoperta arriva niente meno che dalla Puglia, anche se si trova conservato presso il Getty di Los Angeles. Si tratta di un antico rhyton, una coppa in terracotta realizzata in modo da assomigliare alla testa di un segugio Laconico, cane spartano da caccia ormai estinto.
Perché bere da una coppa a forma di testa di cane?

In realtà, ripensandoci bene, non c’è nulla di strano dal bere da una coppa a forma di testa di cane. D’altro canto io bevo la cioccolata calda in una tazza a forma di teschio pirata. Comunque sia, questo particolare rhyton si ritiene appartenere alla bottega di un artigiano di nome Darius, pittore il cui stile era ben noto in tutta la Puglia e che fu particolarmente attivo e prolifico fra il 340 e il 320 a.C.
Il rhyton in questione misura 20 x 10 centimetri ed è ricoperto di pittura nera, fatta eccezione per le orecchie e narici del cane. Anche gli occhi sono dipinti di nero, ma con una variante diluita.
Sul bordo della coppa si notano un satiro che regge un piatto e un bastone, circondato da motivi a forma di foglia e uova. Il cane, il cui muso forma la base del rhyton, era una razza di segugio originario della Laconia, una regione dell’antica Grecia dove sorgeva Sparta. La razza era particolarmente apprezzata per le sue capacità venatorie, motivo per cui era raffigurato un po’ ovunque, su mosaici, lapidi e pure coppe.

Il Canis laconicus, così come descritto da Senofonte, era un cane di corporatura grande e testa piccola, con collo allungato, naso e orecchie dritte, occhi neri e mantello marrone con chiazze bianche su muso, petto, groppa e zampe. Ne esisteva anche una varietà nero focata.
Gli antichi Greci erano soliti usare i rhyton durante le feste o le cerimonie (forse anche durante sacrifici animali, per versare libagioni come vino, olio o sangue). Queste coppe non avevano il fondo piatto. Il che vuol dire che non potevano essere appoggiate normalmente sui tavoli.

Molto probabilmente i rhyton si sono evoluti da corni analoghi presenti in Eurasia sin dall’età del Bronzo. Tuttavia i Greci avevano voluto donare loro un tocco proprio, aggiungendo solitamente dei satiri, simbolo di dissolutezza e ubriachezza.
Inoltre non solo i cani erano fonte di ispirazione per queste coppe: troviamo anche coppe a forma di teste di gatto, cavallo, cervo, arieti, cinghiali, leoni e creature mitologiche come i grifoni.