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Un misterioso quadrante medievale trovato per caso e venduto per una cifra folle

Eccoci all’ennesima puntata di “trovati per caso col metaldetector” con una scoperta a dir poco fruttuosa. Parleremo oggi di un uomo che, alle prese con il suo aiutante elettronico, ha trovato in Inghilterra uno strano quadrante medievale, di cui non riusciva a capire la funzione. Sembrava però molto antico e, spoiler alert, lo era.

La data di fabbricazione dell’oggetto è presente sulla faccia dello stesso. Un’incisione recita infatti 1311, ben 722 anni fa! Il quadrante sembra molto complesso e presenta due differenti lancette e diverse iscrizioni che lasciano pensare ad un qualche tipo di calcolo scientifico. L’appassionato di scavi e reperti antichi non capiva però di cosa si trattava nello specifico.

In effetti l’oggetto in questione ebbe funzioni differenti. Sul quadrante si possono infatti trovare sia una meridiana che un calendario in grado di segnare precisamente il giorno della Pasqua cattolica. L’oggetto calcolava inoltre l’altezza degli edifici e delle alture naturali, se utilizzato con il filo di piombo. Uno strumento poliedrico a dir poco eccezionale, come a dir poco eccezionale fu il suo prezzo di vendita all’asta.

Portato infatti alla casa d’aste di Chartie’s, l’appassionato ci ha fatto qualcosa come 126.000 sterline, corrispondenti a circa 146.000 euro. Gli esperti parlano di reperti preziosi, introdotti in Europa forse attraverso la Spagna sotto la dominazione islamica. Grandi navigatori e inventori, gli arabi furono latori di grandi conoscenze e di diversi strumenti innovativi, il quadrante preso in esame costituisce un validissimo esempio.

Nel XIII secolo tali tipi di oggetti vennero stravolti da un astronomo ebreo di nome Profatius, che inventò il quadrans novus. Altamente particolare, al posto delle ore eguali, il misuratore era basato sulle ore disuguali. All’epoca infatti vi era la necessità di calcolare il tempo in base al lavoro quotidiano. Mezzogiorno era dunque indicato ad ore 6, mentre il tramonto ad ore 12.

Ciò può far riflette anche sulla relatività del tempo e sul fatto che in ogni epoca era calcolato in base alle esperienze e alle necessità umane. Non si tratta dunque di un valore assoluto e permanentemente stabile. La scoperta di oggi lo testimonia, offrendoci una vista su una cultura antica e profondamente diversa dalla nostra.