Storia Che Passione
Se non hai un volto, non esisti: l'inquietante storia della moretta

Se non hai un volto, non esisti: l’inquietante storia della moretta veneziana

Kafka diceva di essersi pentito amaramente, sul tramonto della sua vita, quasi fino a vergognarsi di sé stesso, quando capì che l’esistenza era una festa in maschera, e lui, fino a quel momento, vi aveva partecipato sempre e solo con la sua faccia. Questa e moltissime altre sono le riflessioni dei grandi letterati del passato sulle maschere, ma oggi non parleremo di letteratura, bensì di storia. Una storia senza volto, una storia leggermente inquietante che un nome ben preciso lo porta: la moretta.

Se non hai un volto, non esisti: l'inquietante storia della moretta

Siamo nel XVII secolo, precisamente nella fiorente Venezia. Le feste in maschera sono sempre gli eventi mondani preferiti dall’alta società locale e sfoggiare rarità e particolarità è sempre un validissimo hobby. E allora, festa dopo festa, inizia a circolare una maschera strana, leggermente inquietante. Questa, più che nascondere il volto del mascherato, lo fa apparire come privo di lineamenti.

Parliamo chiaramente della nostra moretta, che non la fa la sua comparsa nella storia così, ex abrupto. Già da un secolo (almeno), esisteva qualcosa di simile fra l’alta borghesia francese. Il suo nome era visard, o vizard, e si trattava di una maschera quasi ovale di tessuto nero, con uno scopo ben preciso: evitare che le nobildonne, a teatro o nei luoghi pubblici all’aperto, si abbronzassero. La pelle chiara e ben curata era infatti, all’epoca, simbolo primario di nobiltà e benestare.

moretta foto maschera

Dopo circa un secolo una nuova versione del visard cominciò a circolare, questa volta come maschera in sé e per sé. Al contrario dell’antenata d’oltralpe, la moretta non aveva nemmeno degli allacci semplici e facili da indossare. E come stava sul viso di chi la indossava? Semplice, bisognava mordere un bocchino presente al suo interno. Scomodo vero?

Ciò chiaramente impediva a chi la indossava di parlare e dunque creava un fastidio non indifferente. La maschera era anche detta, proprio in virtù di tale particolare, “muta” e intrigava spesso ancora di più i corteggiatori mascherati. Immaginate di essere attratti da una persona di cui non solo non vedete minimamente il volto, che sembra non esistere, ma che nemmeno risponde alle vostre parole.

moretta immagine dipinto

Purtroppo cadono le maschere e cadono i potentati. Nel caso della moretta e di Venezia i due eventi coincisero. Nel 1797, alla conquista austriaca della città, le maschere vennero definitivamente vietate (troppo pericoloso concedere l’anonimato a tanta gente durante una dominazione straniera). La musica era finita, la festa andava sciogliendosi e, le maschere, caddero, una per una.