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spada dell'età del bronzo di 3.000 anni

Scoperta incredibile spada dell’età del bronzo di 3.000 anni: è ancora splendente

L’età del Bronzo ha sicuramente segnato una svolta importane nella metallurgia avanzata, e le opere rinvenute nel tempo non fanno altro che dimostrarcelo. Durò dal 2500 a.C. circa all’800 a.C, e i fabbri utilizzavano prevalentemente il bronzo, una lega a base di rame, per la realizzazione di oggetti, armi e anche molti utensili. Quando degli archeologi hanno scoperto un’incredibile spada dell’età del Bronzo di 3.000 anni, la sua conservazione ha lasciato tutti a bocca aperta. Rinvenuta nella città di Nördlingen, in Baviera, in Germania, questo reperto, a detta degli archeologi, sembrava ancora brillare.

Durante uno scavo in un luogo dove vi erano conservati una donna, un bambino e un uomo, gli archeologi hanno scoperto una spada dell’età del Bronzo di 3.000 anni. Con una bellissima elsa ottagonale decorata, il reperto presentava una patina verdastra causata dall’ossidazione del rame, lega con cui forgiarono la spada.

Lo stato di conservazione è eccezionale! Un ritrovamento come questo è molto raro“, spiega l’Ufficio statale bavarese per la protezione dei monumenti. Per quanto riguarda i resti trovati nello scavo, non è ancora chiaro se le tre persone fossero legate da qualche parentela.

La maestosità con la quale è stata realizzata la spada, dimostra quanto fossero altamente qualificati i fabbri dell’epoca. L’elsa è fissata alla lama con una tecnica chiamata “fusione”, o “sovrapposizione”. Tuttavia, dato che non presentava alcun segno di usura, è probabile che la utilizzassero per scopi cerimoniali. La sua datazione risale al XIV secolo a.C., ed è davvero raro trovare delle spade in queste condizioni.

Infatti, non si hanno molti reperti di quell’epoca, dato che, per via dei saccheggi delle tombe, siamo a conoscenza di molte spade solamente grazie alla documentazione archeologica dal XIX secolo d.C., grazie ai ritrovamenti nei tumuli funerari.

Questa scoperta ha lasciato sicuramente gli archeologi a bocca aperta, e tiene viva la speranza di poter ritrovare ulteriori reperti di questo calibro.