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re artù

Quanti figli ebbe Re Artù?

Quando si pensa a Re Artù, ci viene subito in mente la tavola rotonda, il triangolo amoroso costituito dal sovrano, da Ginevra e da Lancillotto, oltre a svariate spade magiche, Merlino in bermuda… ehm, questo se avete appena fatto un rewatch de La Spada nella Roccia della Disney… Ma in realtà, oltre a essere un sovrano e un condottiero, Artù fu anche un padre. Di svariati figli, fra l’altro.

I figli di Re Artù

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A voler parlare dei figli di Re Artù – tenendo fede a tutte le variegate leggende e tradizioni arturiane – saltano fuori diversi nomi. In particolari le fonti tradizionali gallesi sono abbastanza specifiche nel presentarceli.

Amhar – Questo nome deriva dai Mirabilia, un documento allegato alla Historia Brittonum del IX secolo. Nel brano si legge che Amr era figlio di Artù, da quest’ultimo ucciso e seppellito, ma senza spiegare il perché di questo gesto.

Successivamente Amr riappare nel racconto gallese Geraint ed Enid del XII secolo, ma scritto come Amhar. Anche qui si dice che sia figlio di Re Artù e suo ciambellano. E di questo figlio non si sa niente altro.

Llacheu – Un po’ più famoso, fra i figli di Re Artù, è tal Llacheu. La sua prima comparsa è nel Pa Gur, un poema gallese del 900 circa. Altri poeti gallesi successivi lo menzionano nei loro poemi, ma sempre in merito alla sua morte.

Sappiamo che al momento della sua morte era giovane, il che spiega perché i poeti lo usassero nei loro componimenti. Nel Pa Gur si insinua, poi, che Llacheu sia morto contemporaneamente a Cai, uno degli alleati più fedeli di Artù. I racconti vogliono che Cai fu ucciso da uno degli altri alleati di Artù, salvo poi essere vendicato da quest’ultimo. Ed è possibile che Llacheu sia stato ucciso nel medesimo conflitto.

Comunque sia, anche lui, come molti dei figli di Re Artù, morì prematuramente.

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Crediti foto: @John Mulcaster Carrick, Wikimedia Commons

Gwydre – Costui compare solamente nel racconto Culhwch e Olwen, risalente forse al 1100. Qui si racconta che durante una caccia a un cinghiale mostruoso, chiamato Twrch Trwyth Gwydre, il figlio di Re Artù, indovinate un po’? Esatto, morì prima del tempo.

Duran – Anche questo figlio compare solamente in una fonte, un poema del XV secolo trovato nel documento chiamato Mostyn MS 131. Nella storia Artù chiede a Sandde Bryd Angel di scacciare un corvo dal viso del figlio Duran. Il che vuol dire quello che state immaginando: che pure Duran era morto, visto che il corvo in questione stava probabilmente cercando di nutrirsi del suo cadavere. L’ipotesi più accreditata è che Duran sia morto durante la battaglia di Camlann. Anzi: è probabile che Llacheu e Duran siano morti più o meno durante lo stesso periodo.

spada e scudo

Morgan il Nero – In Le Petit Bruit del 1309, si dice che Re Artù ebbe tre figli: Adeluf III, Morgano il Nero e Patrick il Rosso. L’unico dei tre a comparire in fonti gallesi è proprio Morgan il Nero. Quest’ultimo visse nel Galles del Sud e divenne re de Galles alla morte di Artù. Storicamente parlando, poi, ci fu un Morgan ap Athrwys che divenne re del Galles sud-orientale nell’alto Medioevo. E il padre, Athrwys, è uno dei candidati al ruolo di Artù.

Mordred – Ok, ma Mordred? Di tutti questi figli in realtà quello che ci ricordiamo tutti è Mordred o Mordret o Mordrec. Menzionato negli Annales Cambriae del 960-970 e poi nella Historia Regum Britanniae di Geoffrey di Monmouth, il fatto è che, a seconda della fonte, cambiano i suoi genitori. Per esempio, per Geoffrey di Monmouth era figlio di re Lot di Lothian e Orkney e della moglie Anna (talvolta Morgause), sorella di Re Artù. In questa tradizione, quando Artù partì per la campagna militare contro l’imperatore romano Lucio Tiberio, ecco che lasciò al nipote Mordred la reggenza. Ma quest’ultimo lo tradì e si impadronì del trono di Ginevra, la moglie di Artù. Tornato in patria, Artù affrontò Mordred nella battaglia di Camlann, uccidendolo. Ma anche Artù trovò qui la morte.

Più tardivamente, nel XII secolo, sia nel Roman du Graal che nell’opera successiva di Thomas Malory, ecco che la storia venne modificata. Qui si racconta che il mago Merlino avesse profetizzato ad Artù che la sua rovina sarebbe arrivata per mano di un bambino nato a maggio di quell’anno. Così Artù ordinò di radunare tutti i bimbi nati a maggio e abbandonarli in mare. Solamente Mordred sopravvisse e riuscì ad accedere alla Tavola Rotonda. Da sempre particolarmente infido e sleale, venuto a sapere della profezia, tornò a Camelot per vendicarsi. Approfittando dell’assenza del re, andato in Bretagna per combattere contro Lancillotto, si appropriò di trono e regina. E la fine fu la medesima: Artù uccise Mordred, ma poi morì subito dopo per le ferite riportate durante la battaglia di Camlann.

Per Thomas Malory, però, Lot era solo il padre adottivo di Mordred: in questa tradizione lui era il frutto di una relazione fra la moglie Morgause, sorella di Uther Pendragon, il padre di Artù e Artù stesso. Quindi era il frutto di un incesto fra zia e nipote, anche se pare che Artù all’epoca non sapesse che Morgause era la sua sorellastra. Da parte di madre, poi, Mordred era anche il fratello di Galvano, Gaheris, Gareth e Agravaine, tutti cavalieri della Tavola Rotonda.

E ancora: un’altra versione, forse quella oggi più famosa, indica Morgana come madre di Mordred. Anche Morgana era sorellastra di Artù da parte di madre. Ma le fonti originarie non parlano mai di questa teoria, anche se, effettivamente, si cita Morgana come alleata di Mordred contro Artù e Ginevra.