Probabilmente gli archeologi tutto si sarebbero aspettati di trovare nel Castello di Praga… tranne che la bacca di vaniglia più antica d’Europa. Pare che non sia merito dei cuochi reali, bensì degli alchimisti dell’epoca. Ma cosa ci racconta questo baccello di vaniglia essiccato?
Nel Castello di Praga il baccello di vaniglia più antico d’Europa

La scoperta, oltre che essere dolcissima, è assai importante in quanto rappresenta la più antica testimonianza dell’uso della vaniglia in Europa. Inesorabilmente essiccato, il baccello si trovava in un deposito di rifiuti nella Sala Vladislav del Castello di Praga.
Residenza imperiale nel XVI secolo, la datazione al radiocarbonio ha rivelato che il campione risale al periodo fra il 1513 e il 1666. Uno dei personaggi di spicco di quell’epoca fu senz’altro Rodolfo II, sovrano noto per la sua passione per la scienza e l’alchimia.
A dire il vero, finora mancavano le prove archeologiche per dimostrare che la vaniglia fosse giunta in Europa così presto. Sappiamo che la Vanilla planifolia era ampiamente usata in Mesoamerica ben prima dell’arrivo degli europei. Maya e Mexica, per esempio, la usavano sia durante i rituali religiosi, sia per aromatizzare le bevande al cacao.
Tuttavia mancava la conferma della sua presenza così precoce in Europa. Analizzando il baccello tramite la spettrometria di massa e la cromatografia liquida, ecco che i ricercatori hanno confermato la presenza di acido vanillico e vanillina nel baccello. Un confronto poi con la vaniglia moderna ha confermato, senza timor di smentita, che quello era un originario campione di vaniglia, non un oggetto contaminato da residui di spezie.

Acclarato che quella era vaniglia, ecco che gli archeologi si sono interrogati su come questo baccello fosse arrivato a Praga. All’epoca, infatti, il commercio delle spezie era dominato da Spagna e Portogallo. In teoria, i conquistadores spagnoli introdussero la vaniglia in Europa dopo la conquista del Messico, nel 1521. Tuttavia la sua commercializzazione nel continente non è poi così ben documentata durante il XVI secolo.
Probabilmente il baccello arrivò nella corte di Praga per vie traverse. Rodolfo II era un appassionato collezionista di oggetti esotici. Il che vuol dire che, probabilmente, acquistò la spezia da qualche mercante in Spagna, Portogallo o Italia per curiosità.

Un’ipotesi più intrigante, però, sostiene che la vaniglia trovasse impiego anche negli esperimenti alchemici che andavano assai di moda nella Praga dell’epoca. Essendo all’epoca un ingrediente raro e prezioso, poteva essere usata per preparare tonici o profumi.
Tale scoperta conferma che la vaniglia, così come altre spezie esotiche come cannella o chiodi di garofano, arrivò in Europa ben prima di quanto finora ipotizzato. E che la corte di Praga era collegata strettamente alle reti commerciali che trasportavano prodotti dalle Americhe, tramite rotte più “alternative”.