Un team internazionale di ricercatori, comprensivo degli esperti dell’Accademia austriaca delle scienze (OAW), ha scoperto alcune iscrizioni misteriose sulle pareti del Cenacolo, la Sala dove la tradizione religiosa cristiana vuole che si sia svolta l’Ultima Cena di Gesù. Ma cosa dicevano tali iscrizioni?
Iscrizioni e graffiti nel Cenacolo dell’Ultima Cena

Reminiscenze del catechismo ci ricordano come i quattro Vangeli raccontino che l’Ultima Cena si svolse durante la settimana di Pasqua, poco dopo l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e subito prima della sua crocifissione, avvenuta il Venerdì Santo. Quindi l’Ultima Cena si sarebbe svolta nella serata del Giovedì Santo.
Proprio durante la cena, Gesù predisse il suo tradimento da parte di uno degli apostoli (Giuda, ti fischiano le orecchie). E predisse anche che Pietro lo avrebbe rinnegato, negando di conoscerlo.
Alcuni studiosi ritengono che la struttura originaria di quello che tradizionalmente è considerato essere il Cenacolo fosse in realtà una sinagoga ebraica. Tuttavia alcune prove archeologiche hanno dimostrato che il primo periodo di costruzione è un po’ più antico, risalendo all’epoca romana.

In effetti, nel corso dei secoli, esso subì diverse ristrutturazioni, fino ad arrivare nella struttura che vediamo oggi. Ebbene: il Cenacolo ha ancora qualche segreto da svelare. Uno studio realizzato di concerto dall’OAW insieme con l’Autorità per le Antichità Israeliane (IAA) ha riportato alla luce antiche iscrizioni, stemmi e schizzi nascosti sulle pietre dei muri del Cenacolo.
Trovate lo studio completo sulla rivista Studium Biblicum Franciscanum. E no, quei graffiti non erano certo un tentativo di giocare a tris da parte degli apostoli. Si tratta, infatti, di iscrizioni ben più tardive. In particolare ci sarebbe uno stemma appartenente a Tristram von Teuffenbach, nobile stiriano che nel 1436 prese parte a un pellegrinaggio a Gerusalemme, seguendo l’arciduca Federico d’Asburgo, successivamente imperatore del Sacro Romano Impero.
Un’altra iscrizione, scritta con lo stile tipico della nobiltà armena, dice “Natale 1300”. Questo rafforzerebbe la teoria secondo la quale il re Het’um II d’Armenia arrivò a Gerusalemme dopo la vittoria del suo esercito nella battaglia di Wadi al-Khaznadar in Siria, il 22 dicembre 1299.

Ancora: sulle pareti del Cenacolo sono presenti i nomi e i simboli di alcuni pellegrini medievali, provenienti dall’Europa e dal Medio Oriente. Fra di essi figura quello di Johannes Poloner di Ratisbona, il quale documentò il suo viaggio nel 1421-22. C’è anche uno schizzo a carboncino dello stemma della famiglia patrizia bernese Rumlingen.
Cosa vuol dire tutto ciò? Ufficialmente che i pellegrini che si recavano a Gerusalemme nel Medioevo erano più variegati di quanto ipotizzato finora. Ufficiosamente che l’essere umano deve avere inscritto nei propri geni la tendenza a graffittare e rovinare antichi monumenti.