Storia Che Passione
corporazioni disegno apprendistato

Le corporazioni, la bottega ed il capolavoro, l’organizzazione medievale del lavoro

Le forme odierne di organizzazione del lavoro sono variegate e molto eterogenee. Nel corso del tempo le garanzie e le tutele sono considerevolmente aumentate, ma all’inizio le cose erano differenti, eccome se lo erano. Oggi vedremo insieme i prodromi dell’organizzazione del lavoro, a partire dalle corporazioni e dalle botteghe, passando per il ruolo centrale del “capolavoro”, termine oggi largamente diffuso e collegato alla tematica.

Le corporazioni mossero i primi passi a partire circa dalla metà del XII secolo. Se questo era il loro nome in Italia (ancora lontana dall’essere un vero e proprio stato unitario), negli altri paesi assumevano nomi e funzioni diverse. In Germania si parlava di Zünfte, mentre nelle Fiandre prendevano il nome di Gilden, nome che ricorda la gilda.

Il luogo fisico per eccellenza dove si esplicavano le principali funzioni di tali raggruppamenti di lavoratori era la bottega. Nel corso dei secoli altomedievali la bottega diverrà il centro del lavoro artigianale e della vita economica di molte zone dell’Europa occidentale. Qui lavoravano il capo-bottega e numerose altre figure.

Al fianco del maestro vi erano dei lavoranti, che svolgevano funzioni specialistiche, un apprendista, il cui ruolo analizzeremo in seguito, e dei garzoni, preposti al lavoro più faticoso. L’apprendista iniziava presto – fin dai 10 anni di età – a vivere a stretto contatto con il maestro e la sua famiglia, che in alcuni casi provvedevano anche al suo sostentamento, ai suoi vestiti ed alla sua formazione.

In alcuni casi, come a Venezia, il maestro provvedeva anche a retribuire modestamente il giovane che stava imparando la sua arte. L’opera più importante che il discipulus doveva compiere era il capolavoro, o capo d’opera. Terminato il processo di apprendistato infatti, per dimostrare di aver acquisito le giuste competenze ed essere degno di divenire a sua volta maestro, vi era la necessità di una prova concreta.

Una volta approvata tale dimostrazione di abilità, il discepolo assumeva le vesti del maestro e si emancipava totalmente. Da ciò deriva una delle parole maggiormente utilizzate nel linguaggio comune; ecco come funzionavano anticamente le botteghe e l’apprendistato. Si impara sempre qualcosa dal nostro passato, anche dal meno recente.