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L’armadio dei veleni di Lucrezia Borgia: le oscure leggende

Un misterioso mobile tra le case Borgia e Medici

Nel 1929, i giornali di tutto il mondo riportavano la notizia di un’asta a Berlino in cui veniva messo all’incanto un curioso mobile proveniente dall’Italia rinascimentale, il cosiddetto “Armadio dei veleni” di Lucrezia Borgia. Si diceva che il mobile fosse stato donato da Papa Borgia alla figlia Lucrezia e che, secoli dopo, sarebbe diventato parte dell’arredamento della Casa Medici.

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Una storia affascinante e maledetta al tempo stesso, che ha visto l’armadio passare dalla Casa Medici alla Russia come regalo del Papa allo Zar Nicola I o a suo padre, Alessandro I, a seconda delle fonti, in seguito all’accordo firmato per il rispetto dei cattolici in Russia. Da allora, il mobile entrò in possesso della famiglia Romanov.

L’armadio, la sua fuga dalla Russia e le morti misteriose

Nel 1917, l’armadio fu portato fuori dalla Russia in circostanze drammatiche.

Un contadino, o almeno una persona travestita da tale, riuscì a ingannare i soldati bolscevichi e a far passare l’armadio oltre il confine con la Finlandia. Così, l’affascinante pezzo rinascimentale italiano lasciava la Russia dopo oltre un secolo nelle mani della casa imperiale dei Romanov.

L’armadio era noto anche per i suoi innumerevoli scomparti segreti, accessibili solo dopo aver aperto la serratura principale. Questa serratura nascondeva un meccanismo di sicurezza che richiedeva l’uso di un ditale metallico, poiché, ruotando la chiave, veniva sparato un ago sottile impregnato di veleno mortale attraverso un foro vicino alla serratura.

Sembra che siano state documentate (secondo la stampa dell’epoca dell’asta) diverse morti misteriose nelle vicinanze di questo mobile, probabilmente a causa del veleno della serratura. 

Lucrezia Borgia tra mito e realtà

Per quanto riguarda Lucrezia Borgia, si conosce poco per confermare la veridicità dei crimini a lei attribuiti, ma la sua leggenda è cresciuta in questo senso fino a fondersi con la sua storia reale.

Un’altra proprietaria dell’armadio fu la fiorentina Caterina, figlia di Lorenzo II de’ Medici, regina di Francia, la cui morte di parenti e personalità vicine a lei alimentava i sospetti sulle sue oscure manovre per mantenere il potere. Fu inoltre causa di numerose persecuzioni contro i protestanti, come il Massacro di San Bartolomeo.

Dopo il regalo del Papa, in Russia la leggenda dell’armadio crebbe ulteriormente. Tra coloro che ne rimasero affascinati c’era il misterioso e famoso monaco Grigori Rasputin, consigliere della zarina Alessandra. 

Di Rasputin si racconta che passava lunghe ore a meditare davanti all’armadio dei veleni. Una delle cose che lo intrigavano era l’orologio dell’armadio, che si diceva avesse solo 6 ore.

Armadio Borgia

L’armadio fu menzionato in numerose opere letterarie del XIX secolo, come quelle scritte da Victor Hugo su Lucrezia Borgia, o dallo stesso Alexandre Dumas, che nel suo libro sui crimini dei Borgia parlava di una strana chiave avvelenata che si attivava aprendo un armadio.