Se fate mente locale, sopra Place de la Concorde, a Parigi, svetta l’Obelisco di Luxor. Ebbene, pare che questo manufatto scolpito in Egitto durante il regno del faraone Ramses II (XIX dinastia, XIII secolo a.C.) nascondesse qualche messaggio segreto collegato proprio al celeberrimo faraone e al suo regno.
Svelati nuovi segreti dell’Obelisco di Luxor

In origine l’Obelisco di Luxor si trovava accanto all’ingresso del grande tempio di Amon, a Luxor. Nel 1828, però, il viceré d’Egitto lo consegno alla Francia come dono per il regno di Luigi Filippo. Così da due secoli il monolite di granito si erge a Parigi (esattamente come quelli di Londra e… New York!) ma ancora adesso, dopo tutto questo tempo, continua a rivelarci antichi segreti.
Il lavoro dell’egittologo Jean-Guillaume Olette-Pelletier dell’Università di Parigi-Sorbona e dell’Istituto Cattolico di Parigi ha rivelato, infatti, che, accanto ai tradizionali geroglifici, c’è tutta una rete sofisticata di messaggi nascosti. Suddetti erano destinati solamente agli dei e all’élite egizia, in veste di rappresentanti delle divinità sulla Terra.

La storia di questa scoperta inizia durante il lockdown del 2020. Bloccato a casa dalla pandemia, l’egittologo decise di passare il suo tempo studiando a fondo l’obelisco vicino a casa sua. Visto che all’epoca a Parigi si poteva uscire per un’ora o un chilometro al massimo, ecco che ogni giorno andava ai piedi dell’obelisco. Leggendo i vari testi e geroglifici incisi, un bel giorno si rese conto che c’era qualcosa di insolito.
Così, armato di un binocolo e di un quaderno, prese nota di tutti quei segni. Da lì capì che c’erano dei messaggi nascosti nelle scene raffigurate. In pratica l’egittologo aveva scoperto un tipo di scrittura rara e segreta. Chiamata “criptogeroglifici”, si tratta di messaggi codificati che gli antichi Egizi usavano inserire nelle loro opere per fornire un ulteriore livello di lettura sacro o politico. Livello di lettura che, per forza di cose, era accessibile e leggibile solamente dai sacerdoti e dall’élite intellettuale dell’epoca.
Pochi studiosi in tutto il mondo finora sono riusciti a decifrare tale linguaggio. Una delle prime scoperte dell’egittologo era nascosta nella corona di Ramses II. Qui, celate fra gli elaborati disegni, c’erano delle corna di toro. I simboli componevano la parola “ka”, cioè “forza vitale”. Collegando il simbolo con altri presenti vicino, ecco che la frase completa diventava “Placa la forza ka di Amon”.
Il messaggio in origine era visibile solamente a chi entrava nel Tempio di Luxor. E dunque a vederlo potevano essere i fedeli e lo stesso dio Amon.

L’egittologo ha potuto poi approfondire i suoi studi nel 2021, grazie ai lavori di restauro attuati dal governo in vista dei Giochi Olimpici del 2024. Dopo aver ottenuto i necessari permessi, è salito in cima all’obelisco (il primo esperto a farlo sin dai tempi di Jean-Francois Champollion). Così ha potuto trovare almeno altri sette messaggi nascosti.
Per esempio, sul lato che originariamente guardava verso il Nilo, c’era un messaggio dedicato alla nobiltà egizia. Questo perché durante l’annuale festa dell’Opet, i nobili della corte reale arrivavano a Luxor via barca. Con un’angolazione precisa di 45°, i nobili avrebbero visto Ramses II indossare lo pschent, la doppia corona dell’Alto e Basso Egitto, insieme a iscrizioni che ne sottolineavano la legittimità divina. In pratica sopra l’obelisco erano incisi degli slogan di propaganda politica.