La passione per l’escursionismo è di sicuro molto rilassante. Passeggiate ireniche tra le vette e viste mozzafiato. Forse un po’ più agitato si sarà sentito l’escursionista che ritrovò una moneta romana di due millenni fa su un altopiano delle Alpi bernesi, in Svizzera.
A 2660 metri di altitudine, tra il pietrisco, l’esperto di trekking trovò infatti un oggetto tondeggiante. Una volta raccolto si rese subito conto dell’importanza che poteva avere e molto saggiamente decise di prenderlo per evitare che qualcuno lo rubasse e chiamare la sovraintendenza archeologica.
Una volta intervenuti gli archeologi ritrovarono un piccolo tesoro: 65 monete d’argento, un frammento votivo in bronzo, 27 cristalli di rocca ed altri oggetti vari. Tutto ciò corrispondeva a due paghe mensili e mezzo di un legionario del 20 a.C., periodo a cui risalgono le monete romane e celtiche ritrovate.
Oggi esposte nel Museo storico di Berna, le monete sono Denari e Quinares della Repubblica Romana, ovvero apposite monete coniate da personaggi del calibro di Cesare, Marco Antonio ed Ottaviano Augusto. Ciò non può che aumentare il già incredibile valore del ritrovamento e del gesto compiuto dal nostro protagonista.
Durante uno scavo lungo la vallata gli archeologi trovarono inoltre uno cippo votivo alle Alpi. Allora considerate come divinità, il popolo elvetico, all’epoca già sottomesso a Roma, si affidava alle Alpi per ottenere protezione. Noi dobbiamo ringraziare invece le Alpi di aver mantenuto così bene tale tesoretto e l’escursionista di aver fatto la scelta corretta di affidarsi alle autorità competenti.
Va inoltre sottolineato come monete di questo periodo, soprattutto in una quantità così elevate, siano molto difficili da reperire. Il museo di Berna conserva dunque un autentico pezzo della magnifica storia di Roma che gli archeologi hanno restituito alla memoria e alla conservazione. Se volete vederle dal vivo non vi resta che fare una gita svizzera!