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Il caso dell’avvelenamento di massa da caramelle alla menta piperita

La maggior parte delle storie relative alle caramelle avvelenate di Halloween sono leggende metropolitane. Ma non quella di Bradford: la cittadina inglese, infatti, fu vittima di un avvelenamento di massa da caramelle alla menta piperita. Avvelenamento che fu fra i più mortali dell’Inghilterra.

Caramelle avvelenate alla menta piperita? Succede a Bradford

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Questa storia accadde nel 1858. La famiglia Burran era stata colpita da un malore improvviso. I genitori, Mark e Maria e due inquilini lamentavano vomito e dolore addominale. Tuttavia a stare peggio erano i due figli della coppia, Orlando e John Henry. Quando il dottor John Bell arrivò a casa loro, si trovò di fronte a una scena drammatica. Orlando Burran, di cinque anni, era in punto di morte.

Non aveva il polso, il volto era pallido, le labbra livide e gli occhi infossati. Il medico disse subito ai genitori che non c’era nulla che potesse fare. Orlando morì entro 15 minuti dall’arrivo dal medico. E il fratellino John Henry, di due anni, morì poco dopo.

Il dottor Bell cercò comunque di capire cosa fosse successo. E interrogando gli sconvolti genitori, apprese che l’unica cosa che la tutta la famiglia aveva mangiato erano delle caramelle alla menta piperita. Si trattava di caramelle assai popolari all’epoca. Markl e aveva comprato la sera prima al Green Market di Bradford.

Il medico, dai sintomi, aveva subito capito che si era trattato di un avvelenamento. Così testò una delle caramelle usando il test di Reinsch. In pratica riscaldò il campione con delle strisce di rame. La patina scura formatasi confermò i suoi sospetti: la caramella conteneva livelli elevati di arsenico.

caramelle verdi

Comunicato l’accaduto alle forze dell’ordine, ecco che la polizia si recò da William “Humbug Billy” Hardacre, il proprietario della bancarella del mercato che vendeva le caramelle incriminate. Solo che anche Hardacre era a casa, malato: pure lui aveva assaggiato le mortali caramelle.

La polizia continuò a indagare a ritroso e arrivò così dal pasticcere all’ingrosso Joseph Neal. Questi spiegò che i suoi dipendenti producevano caramelle utilizzando una pratica assai comune, ma anche molto pericolosa. In pratica, per ridurre i costi, sostituivano lo zucchero, che costava molto di più, con il “daft” o gesso di Parigi.

Il pasticcere aveva acquistato questo daft nella farmacia di Hodgson. E qui i poliziotti svelarono l’arcano. William Goddard, assistente inesperto che lavorava lì da meno tre settimane, quando un dipendente di Neal era andato da lui per comprare il daft, aveva prelevato 5,5 kg di polvere da un contenitore senza etichetta. Solo che quel vaso non conteneva daft, bensì arsenico.

Con quell’arsenico gli ignari pasticceri crearono 18 kg di caramelle letali all’arsenico, zucchero e olio di menta piperita. Poi i pasticceri consegnarono le caramelle a Hardacre, il 30 ottobre. Sia Neal che Hardacre avevano notato che le caramelle erano più scure del solito, ma non ci avevano fatto troppo caso. Anzi, Neal fece anche un piccolo sconto ad Hardacre per quel motivo.

E quel medesimo giorno, circa 2,5 kg di caramelle furono vendute al mercato: erano sufficienti a uccidere centinaia di persone. Ricostruita l’intera vicenda, il capo della polizia Leverrat diffuse subito la notizia della presenza di caramelle avvelenate.

Passarono per le strade per tutta la notte, svegliando i residenti addormentati e avvisandoli dell’accaduto. Poi tappezzarono ogni muro nel raggio di otto chilometri dalla città con volantini, diffondendo la notizia in tutta la città e zone limitrofe.

Ma per molte famiglie era ormai troppo tardi. Diverse persone erano già morte e i medici di base locali avvertirono di aver dovuto curare ciascuno dai 20 ai 30 pazienti. Laverrat avvertì che il veleno era così potente che lui stesso aveva provato una sensazione di vertigine, soffrendo poi di irritazione al naso e alle mani semplicemente per aver maneggiato le prove.

menta piperita

In tribunale Felix Rimmington, chimico analitico, documentò che ogni caramella conteneva qualcosa come circa nove grani e mezzo di arsenico. Considerate che basta la metà di quel quantitativo per uccidere una persona adulta.

Alla fine il bilancio fu terribile: 18 morti (fra cui 11 bambini, di cui uno di soli 17 mesi) e 193 ammalate (ma molto probabilmente il numero reale era più alto). Sia il farmacista Charles Hodgson che il pasticcere Joseph Neal che l’assistente William Goddard inizialmente furono tutti accusati per omicidio colposo. Ma successivamente furono assolti.

Non incriminarono neanche Hardacre, in fin dei conti anche lui era stato avvelenato. Nel 1868, memori di quanto accaduto, approvarono il Pharmacy Act che stabiliva che tutte le vendite di veleni dovevano essere registrate da chimici qualificati. Inoltre ogni sostanza tossica doveva avere un’etichetta chiara.