Fotografia del magazine Flight, Hendon, Regno Unito, 1912. Questa foto è spesso illustrata come quella di un test statunitense per un casco da protezione per il football. Ma in realtà è un test per un casco da piloti, realizzato nel Regno Unito dall’inventore inglese W.T. Warren.
Un casco per piloti, non per giocatori di football

La foto in questione comparve il 6 aprile 1912 sulla rivista Flight. Spesso tale foto correda, erroneamente, articoli in merito all’invenzione statunitense del casco da football, ma a quanto pare non è così. Infatti scattarono la foto a Hendon, vicino a Londra.
Il muro contro cui il tester si sta lanciando a testa bassa è quello di un hangar nella scuola di volo di William Hugh. Dietro, al centro, possiamo vedere il proprietario della scuola di volo, William Hugh Ewen, con a sinistra il capo pilota Lewis William Francis e a destr A.M. Ramsey. In primo piano, invece, vediamo W.T. Warren, studente e inventore.
Era il 1912 e Warren decise di presentare la sua ultima invenzione a piloti esperti. Si trattava di un nuovo prototipo di casco protettivo che era sicuro che avrebbe “attirato una notevole attenzione”. Almeno, così sosteneva la rivista Flight.
Warren aveva presentato un casco in pelle imbottito con crine di cavallo. Il casco era corredato di un apposito sistema di molle in acciaio, il cui compito era quello di intercettare e ammortizzare qualsiasi tipo ed entità di impatto. Il suo scopo era chiaramente quello di ridurre il rischio di lesioni ai piloti, visto che i traumi cranici rappresentavano la prima causa di morte durante gli incidenti aerei.

E per quanto riguarda i caschi da football? Lì la storia è diversa e più complessa visto che ci sono diverse ipotesi sulla loro origine. Nel football professionistico il casco è la principale difesa contro i traumi cranici. Il primo casco da football assomigliava a una specie di berretto da aviatore imbottito.
Non si sa neanche con certezza chi lo abbia inventato per primo. Qualcuno sostiene che sia stato idrato nel 1896 da George “Rose” Barclay, mediano del Lafayette College. Questi usava fasce e paraorecchie per cercare di proteggersi e tale casco rudimentale divenne noto come “head harness”. Il casco era tenuto in sede da tre cinghie di cuoio.
Qualcun altro, invece, sostiene che a inventarlo fu un calzolaio di Annapolis per aiutare l’ammiraglio Joseph Mason Reeves. Quest’ultimo, secondo un dottore della Marina, aveva annunciato che l’ammiraglio avrebbe rischiato di “impazzire” o di morire se avesse ricevuto l’ennesimo calcio in testa.
Comunque sia, i caschi da football cominciarono a essere migliorati nei primi anni del 1900, quando si iniziò a usare il cuoio indurito. Nel 1917, poi, i caschi furono sollevati sopra la testa. L’idea era quella di cercare di deviare i colpi.

I casci a paraorecchie, invece, iniziarono un lento declino. Non solo non offrivano sufficiente ventilazione, ma rendevano anche impossibile ai giocatori sentire qualcosa.
Negli anni Venti, poi, iniziarono a diffondersi i nuovi caschi da football. Questi erano fatti di cuoio e avevano un’imbottitura interna. Ma era ancora troppo sottile e non offriva sufficiente protezione. Inoltre non erano ancora dotati di maschere facciali. Non solo non riuscivano a proteggere i giocatori dalla maggior parte delle lesioni, ma erano anche troppo caldi.
Dobbiamo aspettare gli anni Cinquanta e l’avvento dei polimeri per la fine dell’uso del cuoio e la creazione di maschere protettive. In tal modo si ridussero le fratture di naso e denti. Inoltre la NFL inserì nuove regole che vietavano esplicitamente ai giocatori di afferrare le maschere altrui.