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Foto del giorno: la bella e la bestia

Foto del giorno: la bella e la bestia

Fotografia di Cees de Boer, Paesi Bassi, 19 maggio 1962. La cantante nederlandese Ryu Kuyken viene aggredita da un orso bruno di cinque anni, di proprietà del Circo Boltini. L’accaduto sconvolse l’opinione pubblica dei Paesi Bassi e dell’Europa in generale, tanto per la sua portata mediatica – amplificata dal memorabile scatto di de Boer – quanto per le conseguenze che si verificarono. Una rivisitazione in salsa realista de La bella e la bestia che merita senz’altro un accenno storico.

Foto del giorno: la bella e la bestia

Il Circo Boltini, fondato da Tony Boltini (nome d’arte di Antonius Bolten), rappresentava negli anni ’50 e ’60 una delle istituzioni più importanti della cultura popolare olandese. Lo spettacolo circense, in quel periodo, era ancora un universo scintillante e itinerante, simbolo di un mondo sospeso tra meraviglia e pericolo, in cui l’esibizione di animali selvatici costituiva una delle principali attrazioni. Si trattava di una visione un po’ démodé, ma che in alcuni casi suscitava ancora tanto clamore.

Ria Kuyken, giovane cantante in ascesa, era stata invitata a collaborare con il circo per un evento prestigioso: il Gran Gala degli Artisti di Amsterdam, previsto per i mesi successivi. Durante una delle prove preliminari, la Kuyken decise di entrare nella gabbia degli orsi, accompagnata dallo stesso Boltini e dall’addestratore Bubby Althoff, con l’intento di familiarizzare con gli animali. Fu in quel momento che un orso giovane, probabilmente spaventato o disorientato, reagì in modo violento e la azzannò a un braccio, gettandola a terra.

la bella e la bestia cantante Ryu Kuyken

A trovarsi lì per documentare i preparativi fu Cees de Boer. Egli catturò con lucidità e prontezza il momento esatto dell’aggressione. Il risultato fu un’immagine di rara immediatezza. In essa la donna è accasciata, il volto teso in uno sforzo di difesa. La massa scura dell’orso che la sovrasta; li separa solamente una corda tesa.

Ciò che rende la fotografia di de Boer così potente è la sua ambiguità iconografica. Da un lato, essa è un documento di cronaca. Sì, perché registra un fatto reale, un incidente improvviso, testimoniando l’imprevedibilità della natura anche in un contesto controllato come quello circense. Dall’altro, però, è un’immagine profondamente teatrale, costruita visivamente come una scena di tensione perfettamente composta.

È un’immagine che parla della fragilità umana di fronte alla forza animale, ma anche della sottile linea che separa il divertimento dal rischio, l’arte dallo spettacolo cruento. La spettacolarizzazione del dolore, in questo caso, è doppia. Sul momento, nella scena reale vissuta dal pubblico e dai presenti, e poi nella sua riproduzione fotografica, che farà il giro della stampa europea.

la bella e la bestia orso Paesi Bassi

L’incidente ebbe una risonanza mediatica straordinaria. I giornali olandesi e internazionali pubblicarono la foto di de Boer sulle prime pagine, spesso accompagnandola con titoli sensazionalistici. Fra questi, per l’appunto, La bella e la bestia. La figura della Kuyken, fino a quel momento conosciuta come cantante di musica leggera, divenne improvvisamente un volto noto della cronaca europea, trasformando un evento traumatico in una sorta di trampolino di notorietà.

La donna, pur riportando una grave ferita al braccio e una cicatrice permanente, sopravvisse senza danni irreversibili. L’episodio scatenò una polemica morale e civile; non ci si poteva aspettare altro d’altronde. C’è chi mostrò curiosità e compassione, una maggioranza. E poi una minoranza – erano comunque i primi anni ’60 e la sensibilità animalista scarseggiava – in protesta sia contro lo sfruttamento animale per fini d’intrattenimento, sia contro la condanna prevista per l’orso bruno.

la bella e la bestia Circo Boltini anni '60

Esatto, condanna. L’uccisione immediata dell’orso (giustificata dal circo come “necessaria misura di sicurezza”) divenne dirompente ed immediata realtà. Si scatenarono le poche associazioni animaliste olandesi, ma senza alcun successo. Gli anni erano quelli che erano.

Alcune delle principali associazioni fotografiche europee e mondiali decisero di premiare lo scatto di de Boer. Nel 1962 ricevette il premio fotogiornalistico olandese Silver Camera e, nello stesso anno, il primato del World Press Photo contest per la categoria “Notizie”.