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Foto del giorno: calca balcanica

Foto del giorno: calca balcanica

Fotografia dell’Associated Press, Ragusa/Dubrovnik, Croazia, 1992. Una “calca balcanica” si forma nella periferia della città di Ragusa (o Dubrovnik, che dir si voglia). I civili si ammassano di fronte ai furgoni degli aiuti umanitari. Dall’anno s’intuisce il contesto, che è quello della guerra d’indipendenza croata, combattuta a partire dal 1991 e conclusasi nel 1995 dopo tanto sangue versato e drammi a non finire.

Foto del giorno: calca balcanica

Lo scatto, di cui purtroppo non si conosce l’autore (anche se è accreditata all’AP; con un veloce incrocio di dati si può risalire ai fotoreporter in servizio per l’AP durante l’assedio di Ragusa/Dubrovnik), è semplicemente toccante, poiché emblema della disperazione dei civili coinvolti in un aspro conflitto come quello jugoslavo.

L’immagine in bianco e nero ritrae una scena tragica e affollata: un gruppo compatto di persone, per lo più donne, si accalca per ricevere aiuti umanitari o razioni di cibo. Al centro dell’inquadratura si distingue una donna anziana. Questa ha appena perso gli occhiali, spinti via dalla ressa. Le espressioni sono tese, affannate, segnate dalla fame e dalla fatica. Si percepisce la stanchezza umana per un assedio che non sembra voler finire. Le mani tese, i volti sofferenti e lo sguardo rivolto in basso o verso una fonte invisibile di distribuzione danno all’immagine una forte carica emotiva.

calca balcanica centro storico Ragusa

Molto probabilmente lo scatto è dei primi mesi del 1992, nel pieno delle operazioni militari condotte dall’Armata Popolare Jugoslava (Jugoslovenska narodna armija – JNA) sulla città di Ragusa. Operazioni che si spalmarono su sette mesi, dal 1° ottobre 1991 al maggio del 1992 e che comportò gravissimi danni, umani prima ancora che materiali.

A causa dei bombardamenti perirono oltre un centinaio di persone, la maggior parte dei quali civili. In migliaia rimasero senza elettricità, acqua e cibo. Il centro storico, patrimonio dell’UNESCO, fu gravemente danneggiato, così come subirono parecchio le imponenti mura.

calca balcanica Ragusa distrutta

L’istantanea della “calca balcanica” immortala esattamente questa crisi, momento caotico in cui nessuno aveva la certezza di farcela, di poter pensare al domani con serenità. Neppure quando l’esercito croato ruppe l’accerchiamento nella primavera del 1992 questa sicurezza venne a galla. Il pericolo di attacchi improvvisi da parte dell’artiglieria serbo-montenegrina, arroccata sulle limitrofe alture di Zarkovica, persisté per altri tre anni.