Storia Che Passione
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Come il “Korfball” fece infuriare i fan del ciclismo alle Olimpiadi del 1928

Perché i tifosi del ciclismo si arrabbiarono così tanto con il Korfball durante le Olimpiadi di Amsterdam del 1928? Beh, a dirla tutta non fu esattamente colpa di questo sport, quanto più che altro di chi organizzò gli eventi sportivi.

Il korfball della discordia durante le Olimpiadi del 1928

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Crediti foto: @Bab Barens, Il mio Stadio Olimpico, Historiek

Questa storia inizia più di una settimana dopo l’inizio delle Olimpiadi di Amsterdam del 1928. All’epoca nessun atleta olandese era ancora riuscito a vincere una medaglia d’oro. Essendo i padroni di casa, gli animi degli olandesi si stavano un tantino surriscaldando.

Qualche speranza, però, c’era ancora per la coppia di ciclisti Daan van Dijk e Benard Leene. L’Unione Ciclistica Olandese, infatti, aveva accoppiato i due per la gara in tandem (sì, c’era una gara di ciclismo in tandem, ma l’ultima volta che fu presente durante i Giochi Olimpici fu nel 1972).

La coppia era riuscita a qualificarsi per tre finali. Purtroppo persero sia la prima che la seconda e l’atmosfera sugli spalti divenne alquanto cupa e pessimista. Mancava solo la terza finale che si sarebbe svolta subito prima di una partita di korfball.

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Crediti foto: @Bab Barens, Il mio Stadio Olimpico, Historiek

Se vi state chiedendo cosa diamine sia il korfball, ebbene, si tratta di uno sport che ricorda vagamente il basket e dove nella stessa squadra giocano sia donne che uomini. Durante quelle Olimpiadi, il korfball era uno sport dimostrativo (nel medesimo anno anche la pallamano e il lacrosse furono giochi dimostrativi).

I tifosi dei ciclisti già mal sopportavano il korfball: delusi per le precedenti finali, sfogarono la loro frustrazione sui giocatori di korfball, insultandoli. Il clima, dunque, era alquanto teso. Tuttavia all’improvviso Daan van Dijk e Bernard Leene apparvero sul velodromo dello stadio, pronti per la terza e ultima finale. Contro di loro i due inglesi, John Sibbit ed Ernest Chambers. Con un vantaggio di mezza ruota, la coppia olandese riuscì a vincere la tanto sospirata medaglia d’oro.

I tifosi, fino a tre secondi prima immusoniti, esplosero di gioia e invocarono a gran voce sia il giro d’onore che il Wilhelmus, cioè l’inno nazionale olandese. E qui successe il disastro. Mentre i tifosi chiedevano di festeggiare, gli organizzatori ebbero la malsana idea di decidere che la partita di korfball sarebbe dovuta iniziare subito, facendo così saltare la cerimonia dovuta ai due ciclisti olandesi.

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Crediti foto: @Bab Barens, Il mio Stadio Olimpico, Historiek

Non l’avessero mai fatto, forse una delle decisioni peggiori che si possa prendere a un manifestazione sportiva del genere: mai negare il giro d’onore e le cerimonie ai vincitori. O meglio, ai tifosi dei vincitori.

Le migliaia di spettatori sulle spalle trovarono intollerabile una decisione del genere e scoppiò una rivolta. Iniziarono a fischiare e gridare, ripetendo come degli ossessi “Cerimonia, cerimonia!”. I dirigenti del ciclismo dichiararono la scelta dell’organizzazione una “vergogna”. Ma come: i fedeli sostenitori era da giorni che attendevano una vittoria olandese. E adesso che finalmente era arrivata, gli veniva negato il diritto di celebrarla?

Vedendo la mal parata, i funzionari olimpici tornarono in fretta sulla loro scellerata decisione. Improvvisamente gli altoparlanti dello stadio iniziarono a tuonare “Cerimonia ciclistica, campione olimpico d’Olanda”. La partita di korfball, che intanto era iniziata, fu bruscamente interrotta, mentre nello stadio risuonava l’inno nazionale olandese. I poveri giocatori di korfball, vittime ignare in questa circostanza, rimasero immobili in mezzo allo stadio, sotto shock.

Intanto Leene e Van Dijk fecero il tanto sospirato giro d’onore intorno allo stadio. Solo che nessuno aveva previsto di donare loro un mazzo di fiori e così Leene improvvisò una soluzione alternativa. Raccolse un grosso ciuffo d’erba del campo da calcio e salutò con esso la folla adorante.