I criteri utilizzati durante i processi di Salem per identificare una presunta strega sono uno più ridicolo dell’altro. Ma quali erano questi criteri? Ne abbiamo raccolti alcuni dei tanti, dei quali abbiamo contezza grazie alle carte giudiziarie sopravvissute al tempo, in alcuni casi all’incuria, e al deterioramento.
Identificare una strega, Salem docet

Se l’Inquisizione di Milano sosteneva che se ti piaceva ballare allora eri una strega, non da meno erano i giudici dei processi alle streghe di Salem. Che utilizzavano tesi e metodi a dir poco discutibili per identificare una strega.
La torta di strega – Metodo MasterChef per aspiranti cacciatori di streghe. Si trattava di preparare un tortino mescolando l’urina della persona vittima dell’incantesimo della strega con della segale. Poi si somministrava questo tortino a un cane. L’idea alla base era che l’urina della strega contenesse parte del potere usato per lanciare l’incantesimo.
Dunque quando il cane mangiava il tortino, ecco che avrebbe fatto soffrire la strega, la quale avrebbe urlato dal dolore. Per la serie “nessi logici fantastici e dove trovarli”.
La pila di Bibbie – Altro metodo usato a Salem era mettere a confronto il peso della presunta strega con una pila di Bibbie. Se la strega era più leggera o pesante delle Bibbie, allora era colpevole. Era innocente solamente se raggiungeva un equilibrio perfetto con le Bibbie.
Inutile dire che l’equilibro perfetto non si realizzava molto spesso. Un dubbio: qualcuno di questi giudici e cacciatori aveva mai provato a comparare il peso di una non strega con quello delle Bibbie?
Nei, voglie, cicatrici e capezzoli sovrannumerari – Questo è un metodo maggiormente noto. Nei, voglie, cicatrici e anche capezzoli sovrannumerari erano tutti considerati come Marchi del Diavolo.
Per avere l’ulteriore certezza, però, il Marchio del Diavolo veniva punto con una lama: se non sanguinava o faceva male, allora quella era sicuramente una strega. Il trucco? Alcuni cacciatori di streghe usavano coltelli con lame retrattili.
Parlare da soli – Pessima idea parlare da soli. Sarah Good, una donna condannata all’impiccagione per stregoneria nel 1692, fu accusata di essere una strega anche perché a volte borbottava fra sé e sé. Secondo le sue accusatrici, stava lanciando degli incantesimi.
Sarah provò a difendersi sostenendo di star recitando comandamenti e salmi, ma niente da fare: la condannarono a morte.
Recitare il Padre Nostro – Il concetto alla base di questo metodo è semplice: se le presunte streghe non recitano il Padre Nostro, allora sono colpevoli. Ma se lo recitano, allora sono colpevoli lo stesso. Eh?
Purtroppo questo fu quello che accadde a George Burroughs, l’unico ministro a essere giustiziato durante la caccia alle streghe di Salem. Burroughs si trovava in piedi sulla forca, pronto per essere giustiziato, quando iniziò a recitare il Padre Nostro: in questo modo avrebbe dimostrato la sua innocenza.
Questo perché si credeva che una strega o uno stregone non sarebbe stato in grado di pronunciare le parole sacre. La folla si convinse subito della sua innocenza: la giuria aveva sbagliato! Ma qui intervenne il colpo di genio del ministro Cotton Mather che con un triplo giro carpiato degno dei nostri attuali politici sostenne che era stato il Diavolo a permettere a Burroughs di recitare la preghiera, in modo da farlo sembrare innocente. Inutile dire che Burroughs non ebbe scampo.
Problemi di udito – Questa volta la vittima fu Rebecca Nurse, un’anziana donna di 71 anni. Rebecca era nota per essere una donna assai pia. Quando la accusarono di essere una strega, durante il suo primo processo la dichiararono non colpevole.
Solo che alcune ragazze la accusarono nuovamente. Rebecca dovette sostenere un secondo processo, durante il quale un’altra prigioniera proclamò che Rebecca “Era una di noi”. Rebecca non confutò l’accusa e fu così ritenuta colpevole e impiccata. Perché non confutò l’accusa? Semplicemente perché aveva problemi di udito e non aveva sentito l’accusa, motivo per cui non la contestò.

Animali domestici – Attenzione gattare: all’epoca dei processi di Salem una donna che avesse animali domestici o che si attardasse per strada a salutare un gatto, era ritenuta una strega. Questo perché di sicuro quegli animali che la circondavano erano i suoi famigli.
Anche una mosca o un topo che fossero entrati nella cella di una donna in attesa di processo, era una prova certa che quella fosse una strega che aveva usato i suoi poteri per evocare un famiglio. Il fatto che le prigioni dell’epoca non fossero un concentrato di salubrità e che vantassero una popolazione di topi e mosche decisamente più numerosa rispetto ai prigionieri è un altro discorso.
Attenzione al sarcasmo – John Willard era l’agente di polizia di Salem responsabile di portare gli accusati in tribunale. Dopo aver portato in tribunale tante persone per l’accusa di stregoneria, fra cui persone note per la loro devozione religiosa e donne anziane che neanche capivano di cosa fossero accusate, ecco che Willard iniziò a dubitare della veridicità di queste accuse.
Così nel 1692 dichiarò che non avrebbe più preso parte ad alcun arresto, dicendo sarcasticamente che tanto valeva che li impiccassero tutti visto che erano tutte streghe. Solo che i giudici presero sul serio il suo commento sarcastico, lo accusarono di stregoneria, lo processarono, lo dichiararono colpevole e lo giustiziarono.

Sogni sui nativi americani – Attenzione pure a raccontare i sogni. Sarah Osborne, per esempio, negò fermamente tutte le accuse di stregoneria. Ma si rovinò con le sue stesse mani quando ammise di avere sogni ricorrenti in cui un nativo americano la afferrava per i capelli e la trascinava fuori di casa.
Con un altro salto di logica di cui solo questi cacciatori di streghe erano capaci, ecco che tutti si convinsero che il sogno voleva dire che la donna stava lanciando un incantesimo su di loro. Tuttavia non fu mai processata: morì prima durante la prigionia.
Numero di matrimoni – Un paio di donne processate per stregoneria si erano sposate due o tre volte. Per questo motivo le accusarono di aver ucciso i loro ex mariti “stregandoli” o di averli sedotti usando incantesimi.
Considerato il numero di matrimoni, divorzi e famiglie allargate moderne, anche qui siamo tutti streghe allora.




